La grande A

Caminito non delude mai. Lo stile è uno schianto, frasi brevi e linguaggio retro’ e ricercato, azzardi linguistici e accostamenti talmente inusuali da essere immediatamente preziosi e cari al cuore, metafore e figure retoriche come se piovesse. Efficace. La storia, la ricostruzione del contesto, i colori e il clima di Legnano e del deserto arrivano uscendo da ogni pagina. Quella storia l’avrà sentita e se la sarà fatta raccontare milioni di volte, consumata e scandagliata in ogni angolo di case, vestiti, stagioni,…in bianco e nero o color seppia, con quei tocchi di assoluto colore come i vestiti della Adi. Sensazioni, aspettative e speranze dell’Italietta coloniale. In mezzo a quella grande A… una vita piccola piccola. Lo consiglierei assolutamente

Una bambina negli anni del Fascismo, della guerra e poi l'avventura in una terra straniera con una madre ingombrante, fiera e determinata nelle sue scelte libere. Un affresco di quegli anni che ha il sapore delle grandi saghe familiari che nascondono milioni di aneddoti e di circostanze leggendarie. Un ricordo familiare a ritroso perché la storia narrata è quella dell'autrice in omaggio agli antenati che hanno preceduto il suo camino, l'hanno forgiato e indirizzato come una freccia scoccata da un arco. Una scrittura ancora acerba ma che racchiude in sè un grande potenziale.

Bellissima la trama, abbastanza complicato lo stile. Molto poetico