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Dettagli

2022
11 maggio 2022
384 p., Brossura
9788830109612

Descrizione

La guerra accompagna l'umanità fin dalle sue origini. Il racconto che la civiltà occidentale ne ha fatto si è declinato essenzialmente in tre modi – la narrazione epica nel mondo antico, quella romanzesca nel mondo moderno e quella televisiva nel mondo contemporaneo. Per capire come la nostra cultura della guerra sia intimamente legata al racconto che ne facciamo, Antonio Scurati legge questi tre modi attraverso quello che chiama il "criterio della visibilità": visibilità come rivelazione, come possibilità di comprendere la realtà di un mondo in guerra. Partendo dall'epica antica – che con l'ideale eroico dell'Iliade ha dato origine a una tradizione millenaria che pensa la battaglia come evento in grado di generare significati e valori collettivi –, attraversando la crisi di questo paradigma nella modernità romanzesca e la sua dissoluzione nella convinzione tutta novecentesca che la guerra sia priva di un qualsiasi senso, arriviamo alla tragica attualità del conflitto raccontato dalla televisione: quando le immagini della guerra sono entrate per la prima volta in diretta nelle nostre case – era il 17 gennaio 1991, data d'inizio della Prima guerra del Golfo – ci siamo illusi che al massimo della spettacolarizzazione potesse corrispondere il massimo della visibilità, e invece ci siamo trovati di fronte a un'apocalisse svuotata di qualsiasi rivelazione. Un'altra data spartiacque è arrivata dieci anni dopo: dall'11 settembre 2001 la guerra, prima demistificata, è stata investita di nuovo di un significato salvifico, come forma di violenza positiva che si contrappone alla nuova forma di violenza illimitata che è il terrorismo. E non potendo affrontare il terrorismo sul suo terreno, poiché questo non ha territorialità alcuna, la guerra ha abbandonato il reale per assicurarsi il controllo dei cieli dell'immaginario. L'invasione russa dell'Ucraina del febbraio 2022 sembrerebbe a prima vista smentire lo sviluppo di questo paradigma. Putin e la sua guerra, però, non sono l'Occidente: ne sono il nemico. Ma come sta rispondendo l'Occidente a questa offensiva orientale? Forse proprio riattingendo a quegli archetipi millenari che credevamo ormai seppelliti dal pacifismo novecentesco.

Valutazioni e recensioni

3/5
Recensioni: 4/5
(4)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

... per poter scrivere un libro così. Se non si ha... melgio non farlo

Recensioni: 5/5

Il testo è valido e pieno di spunti di riflessione interessanti, ma lo stile con cui è scritto è veramente poco scorrevole. Non mi sento di consigliarlo a chi è in cerca di un saggio divulgativo, ma tutt'al più a chi cerca una lettura specialistica sull'argomento.

Recensioni: 5/5

Senz'altro questo saggio non è stato scritto per me o per le mie capacità cognitive ed intellettuali, quindi mi scuso per non averlo apprezzato e averlo giudicato con sole 3 stelle. In realtà è scritto molto bene, forse troppo, anche se con una certa dose di saccenza che, alla lunga, risulta un po' fastidiosa. I concetti sono condivisibili, ma resi un po' troppo ostici dal linguaggio e dalle citazioni continue: sono spesso ripetuti e ribaditi, finendo col distrarre il lettore. Di Scurati ho letto con soddisfazione diversi romanzi che mi sono piaciuti davvero molto: questo saggio, forse, semplicemente, non è alla mia portata, ma sono contenta di averlo letto fino in fondo. Consigliarlo? Solo ed esclusivamente a chi sia in grado di apprezzarlo.

Recensioni: 5/5

Antonio Scurati non delude mai. Questa volta ci delizia con un saggio meraviglioso!