Le guide del tramonto

Per me è il migliore romanzo di Arthur C. Clarke: la fine della specie umana, inglobata dalla Entità Universale ed accompagnata al suo destino dai Superni, razza aliena dalle fattezze demoniache. Varie trame si intrecciano in quest’opera che tocca con leggerezza temi filosofici molto pregnanti suscitando comunque una riflessione. Il romanzo risale agli anni 50 del secolo scorso, e più di uno ci ha voluto vedere un’anticipazione del “2001:Odissea nello Spazio” che sarebbe venuto una ventina di anni dopo. Sicuramente alcune delle tematiche sono comuni, tuttavia lo svolgimento e la conclusione sono assolutamente divergenti. Indimenticabile la descrizione dell’esodo dei bambini umani sulla rete luminosa ed il successivo disfacimento del Pianeta Terra.

Splendido romanzo della cosiddetta "età dell'oro" della fantascienza, che vede Clarke associato ad Asimov, Brown, Bradbury, van Vogt ed altri: gli iniziatori della grande fantascienza. "Le guide del tramonto" è una riflessione filosofica malinconica e terribile sul destino dell'uomo, scritta con uno stile narrativo impeccabile: fluido, con scene e personaggi memorabili e con una fantasia inesauribile. Il finale cela appena una certa severità di giudizio nei confronti della nostra specie. Ne consiglio la lettura non solo agli appassionati del genere FS, ma anche ai lettori che amano la fantasia e le ipotesi più improbabili e poetiche sul nostro futuro.

Questo è sicuramente uno di quei libri che deve far parte della propria libreria tra i grandi volumi della fantascienza. Prediamo atto che si tratta di una storia coraggiosa, con un finale da bocca aperta e una trama capace di far riflettere sui temi cari all'uomo. Suddivisa in periodi temporali diversi e quindi con protagonisti differenti. L'arrivo di navi stellari aliene sulla Terra nella sua forma più intellettuale e misteriosa.