Homeland

Il secondo album dell’artista franco-marocchina dopo “Handmade” del 2010 (certificato Oro in Francia per oltre 75.000 copie vendute).
Hindi Zahra è cresciuta a Khouribga, in Marocco, con la madre, una danzatrice e attrice. Lascia la scuola a 15 anni e si trasferisce a Parigi con il padre. Inizia a lavorare e contemporaneamente scrive i primi testi e compone le prime melodie. Impara da sola a suonare diversi strumenti e nel 2005 ha già pronti 50 brani; alcuni vengono pubblicati nell’ EP che ha il suo nome (2009) e a gennaio 2010 esce il suo primo album, “Handmade”, che viene subito lodato dalla critica e conquista il pubblico. L’album vince nel 2010 il Prix Constantin e nel 2011 ai Victoires de la Musique ottiene il riconoscimento come “Best Album World Music”.
Hindi torna ora con quella che, dice, è “la mia storia”. “Pensavo di registrare un album marocchino. Il Marocco è strano, è in mezzo a tutto, in mezzo tra le Americhe e l’Europa. La mia strana patria è un centro. Lì c’è tutto, il deserto, le montagne, l’oceano, il freddo, il caldo, il Mediterraneo e l’Atlantico”. Più che rimandare ai suoni del suo Paese, “Homeland” è diventato alla fine un diario. Le undici tracce sono state registrate in un riad in Marocco, a Cordoba in Spagna con dei musicisti gitani spagnoli e in uno studio a Parigi. Zahra ne è autrice, arrangiatrice e produttrice. Da segnalare in “To The Forces”, l’ipnotico brano di apertura, la collaborazione con il chitarrista Tuareg Bombino.