Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Ilio Barontini. Fuoriuscito, internazionalista e partigiano - Fabio Baldassarri - copertina
Ilio Barontini. Fuoriuscito, internazionalista e partigiano - Fabio Baldassarri - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 6 liste dei desideri
Ilio Barontini. Fuoriuscito, internazionalista e partigiano
Disponibile in 10 giorni lavorativi
12,35 €
-5% 13,00 €
12,35 € 13,00 € -5%
Disp. in 10 gg
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
12,35 € Spedizione gratuita
disponibile in 10 giorni lavorativi disponibile in 10 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
13,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 15 giorni lavorativi disponibile in 15 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
12,35 € Spedizione gratuita
disponibile in 10 giorni lavorativi disponibile in 10 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
13,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 15 giorni lavorativi disponibile in 15 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Ilio Barontini. Fuoriuscito, internazionalista e partigiano - Fabio Baldassarri - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


Ilio Barontini è stato un antifascista che fu costrettoa fuggire all'estero. Ha avuto un'esistenza che per molti fuoriusciti solo una "fede" poteva rendere accettabile. Eppure la figura di questo terzinternazionalista non fu mai quella del sacerdote rosso. La sua azione - in Spagna a combattere la guerra civile, in Etiopia a portare avanti un'azione che aveva il sapore della disperazione, in Urss dove era facile il sospetto - lo rese sempre una figura problematica. Durante la Resistenza organizzò, diresse e istruì i 'franc tireurs' nella Francia Meridionale e i gappisti in Alta Italia. Conosciuto come Dario, fu comandante partigiano nell'Emilia Romagna. Alla fine della guerra, per i suoi meriti indiscussi, fu decorato tanto dall'Unione Sovietica che dagli Stati Uniti.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2013
30 maggio 2013
208 p., ill. , Brossura
9788867402144

Valutazioni e recensioni

2/5
Recensioni: 2/5
(1)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(0)
3
(0)
2
(1)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Riccardo Alberti
Recensioni: 2/5

Ilio Barontini è stato un importante esponente del movimento comunista italiano, nel cui ambito si distinse non già per l’elaborazione teorica o le capacità propagandistiche, ma per l’azione pratica che, nella temperie storico-politica di quegli anni, significò soprattutto azione militare. Egli partecipò alla fondazione stessa del PCd’I, fu segretario della sezione di Livorno, conobbe le carceri fasciste, espatriò su invito del centro estero, fu esule in Francia, poi in Algeria, quindi in Urss e, dopo una parentesi in Manciuria, – dove apprese i rudimenti della guerriglia – approdò in Spagna e, in assenza di Pacciardi, fu a capo del Battaglione Garibaldi nella battaglia di Guadalajara. Prima ancora della vittoria franchista Ilio fu incaricato della più leggendaria fra le sue imprese: organizzare la guerriglia in Etiopia, attività che lo impegnò fino al rientro in Francia nel 1940. Mettendo ancora a frutto l’esperienza militare istruì e diresse gruppi di franc-tireurs in Francia e di gappisti in Alta Italia e fu infine comandante partigiano in Emilia. Nel corso dei miei studi avevo spesso incontrato la figura di Barontini e speravo che affrontarne la biografia sarebbe stato per me un momento stimolante; le mie aspettative sono andate tuttavia deluse in quanto gli elementi di novità sono pochi e la validità del testo risulta inficiata da una sfilza di imprecisioni: 1. Mussolini non era cavaliere quando fu incaricato di formare il governo nel 1922 (pag.40); lo sarebbe divenuto nel ’36. 2. Matteotti non fu bastonato (pag.41) ma accoltellato dai membri della Čeka del Viminale. 3. I parlamentari secessionisti non si ritirarono in una sala intitolata all’Aventino (pag.42), ma si riunirono nella Sala della Lupa decidendo di abbandonare i lavori parlamentari e denominando l’atto come le secessiones plebis romane. 4. Gramsci non tornò in libertà nel 1937 (pag.50) in quanto fu colpito dall’emorragia proprio il giorno del rilascio. 5. De Rosa era in Spagna già dal ’34 (pag.75).

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

2/5
Recensioni: 2/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(0)
3
(0)
2
(1)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore