E se qualcuno applicasse alla lettera i princìpi della mindfulness per liberarsi dei propri problemi, facendoli fuori uno a uno (non solo in senso metaforico)? È quello che succede a Björn, avvocato in carriera dalla clientela molto esigente, quando la moglie lo spedisce a fare un corso di mindfulness minacciando di divorziare e di allontanarlo dalla figlioletta. A meno che non impari a conciliare famiglia e lavoro. Ma non è semplice applicare quei sani princìpi quando il tuo maggiore cliente è un mafioso narcotrafficante, che per sfuggire alla polizia si nasconde nel tuo bagagliaio durante una gita con tua figlia. Per impedire al lavoro di entrare nella sfera privata, Björn ha un'unica scelta: lasciare il "lavoro" nel bagagliaio sotto al sole, con conseguenze letali ma salvifiche. Finché la scomparsa del boss lo obbliga a prendere in mano la gestione dei suoi loschi affari e... sostituirlo! Inspira, espira, uccidi è la storia di un omicidio deliberato ma non premeditato, un'inaspettata fusione tra una guida di mindfulness e un poliziesco, e soprattutto un originale romanzo di intrattenimento.
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Un avvocato sovraccarico di lavoro cerca rimedio nella mindfulness, ovvero il raggiungimento della consapevolezza di sé e della realtà nel momento presente e in maniera non giudicante, per non perdere la famiglia e la salute. Applicando i principi della nuova filosofia riesce a contenere e a gestire i problemi lavorativi fino a quando il suo principale cliente criminale cerca di scompigliare i suoi buoni propositi. E qui inizia una nuova fase della sua vita, rimanendo fedele agli insegnamenti della mindfulness, inizia a uccidere chiunque si metta sulla sua strada con il rischio di smascherarlo. Ho trovato il romanzo più che thriller direi quasi comico nell’evolversi degli eventi, la narrazione dinamica invita alla lettura e la parte che ho apprezzato di più è stata il voler riappropriarsi del suo ruolo di padre e voler consolidare il rapporto con la figlia piccola.
Un thriller unico nel suo genere. L’ironia infatti, contrariamente a quanto accade per i thriller o gialli, é una costante di questo libro che definirei geniale. Geniale si perché sa dissacrare e ironizzare sulla “moda” della mindfulness e dei corsi di self help che molto spesso appaiono distaccati dalla realtà. E cosi il nostro protagonista, avvocato di un criminale, riesce a giustificare gli omicidi che commetterà per migliorarsi e seguire i dettami della mindfulness. Anche la parte di giallo a mio avviso è convincente e ben ritmata. I personaggi sono credibili e ben delineati.
Sicuramente sembra improntato su una grande semplicità dei personaggi di una storia surreale. Ma di fatto si fa leggere piacevolmente e tutto d'un fiato.
Ho iniziato il romanzo un po' per caso, ma mi è davvero piaciuto.