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Anno edizione: 2010
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Irriverenti, schiette, coraggiose e piene di passione: sono le domande che Oriana Fallaci rivolge ai potenti del mondo. Dall'ayatollah Komeini al colonnello Muammar Gheddafi, fino a Sandro Pertini ed Enrico Berlinguer, passando per il Dalai Lama ed Ariel Sharon, queste interviste stracciano il velo di fascino elitario di cui il potere si ammanta, per rivelare il vero volto di questi grandi rivoluzionari della storia. Narcisismo e sete di dominio, benedetti dai più santi ideali, accomunano le loro risposte, e le giustificazioni alle più abiette repressioni, eppure nessuno di questi potenti riesce a vincere la dignità e la forza della ragione di questa donna minuta armata solamente di una penna ed un registratore. Un opera magistrale che riesce a trasmettere tutto l'indomabile talento giornalistico della Fallaci.
Ho voluto regalare questo libro ad un'amica straniera, rimasta a studiare in Italia per un anno e che è interessata alla storia e alla politica. Mi è anche sembrato un modo per farle conoscere un po' meglio il nostro paese, attraverso gli occhi e le domande taglienti di una tra i migliori giornalisti italiani.
Seguito ideale di "Intervista con la storia", il volume si apre inaspettatamente con il lungo racconto della crisi della Fallaci a seguito della morte del suo amato compagno Alekos Panagulis, il periodo di isolamento e la lenta risalita, con la ripresa del lavoro. Seguono le interviste a personaggi impensabili da intervistare a quei tempi, come Khomeini e Gheddafi, che sono il piatto forte del volume, senza comunque nulla togliere ai personaggi intervistati nella seconda parte (Robert Kennedy, Walesa ed altri). Veramente interessante la cesura tra le due parti del libro, dopo le prime due interviste, che portano l'Autrice ad un'analisi spietata del potere (e di chi lo detiene) ed a riflessioni profonde sulla provvisorietà dello stesso.
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