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Un libro scritto da una donna che viaggia, sia per piacere, che per lavoro, che per necessità. E ama farlo anche in totale solitudine, perché qual è la migliore compagnia se non quella di noi stesse? Sono finiti i tempi in cui la donna stava a casa a cucinare, rassettare e fare la calza: adesso, con un trolley in una mano e un biglietto o carta d'imbarco nell' altra, si può andare ovunque, anche da sole. A metà fra un vademecum, un diario di bordo e un manuale di life coaching, l'autrice, fra un aneddoto esilarante e qualche riflessione personale, ci svela i trucchi su come preparare una valigia comoda e funzionale, ci dà delle dritte su come scegliere i ristoranti in cui mangiare, su come comportarsi e nel luogo che andremo a visitare. Opere ben scritta, scorrevole e divertente anche se, in certi punti, trapela, a mio avviso, un po' troppo snobismo e autocompiacimento. Lettura comunque interessante e consigliata.
Non so da dove cominciare, non trovo neanche un pregio. Il libro presenta una nota acida, presuntuosa e vagamente malinconica al pensiero del defunto marito dell’autrice che, come un fantasma impertinente, resta nascosto dietro ad ogni singola parola. L’autrice si definisce una viaggiatrice nonostante i suoi spostamenti siano quasi tutti dettati dal lavoro e avvengano quasi unicamente in territorio italiano: onestamente la definirei più come una “trasfertista”, ma sono punti di vista. Sono scioccata dai concetti delle pagine 88, 89 e 90 in cui spiega come “adescare” un improvvisato facchino per poter caricare il proprio trolley sul treno, consigliando anche “sarebbe opportuno indossare abiti che suggeriscano una certa allude, tra il sensuale e il fragile. Bisogna calarsi nella parte e interpretare al meglio lo stereotipo del sesso debole, e il modo migliore è travestirsi da gatta morta: scarpe con tacco, camicetta appena, pudicamente, sbottonata, collant a rischio smagliatura ecc.”. Forse se invece di consigliare di portare un trolley con dentro mezza casa, avesse pensato ad uno zaino, riuscirebbe anche ad essere indipendente, senza dover per forza vestirsi (a sua detta) da “gatta morta”. Ogni consiglio viene elargito con tono saccente, come se fosse una verità assoluta, senza tenere conto che, grazie a Dio, non siamo tutte così. Non condivido nulla del suo pensiero: viaggiare pesanti, il non sapersi adattare, la presunzione che il mondo ce l’abbia con le donne che viaggiano sole, tutti quei castelli mentali su ogni minima cosa... Donne volete viaggiare da sole? Rendetevi indipendenti, armatevi di zaino (vi lascerà le mani libere), siate curiose verso usi e costumi locali, siate spensierate (ma sempre attente), non catalogate ogni situazione ma lasciate qualcosa al caso (i ricordi migliori) e non pensate che tutti gli uomini siano dei ritardati (come spesso trapela dalle sue parole). Siate libere!
Viaggiare è una passione, a volte una propensione, ma viaggiare da sole è un'altra cosa: viaggiare da sole è un'arte e non è un caso che a parlarne in maniera magistralmente ironica, frizzante ed energia sia una storica dell'arte, Maria Perosino. Questo è un vero e proprio "decalogo della viaggiatrice solitaria, ma felice", una guida che inizia dal come fare la valigia rapidamente e in modo funzionale, evitando di portarsi dietro tante cose inutili, proprio perché - come sostiene l'autrice - la prima cosa da imparare è che le valigie bisogna portarsele da sola! Anche la scelta del cibo deve essere fatta in maniera oculata: vietato abbandonarsi alla tentazione di consumare i pasti in camera o, peggio, ripiegare su panini gommosi. Il pasto è descritto come un vero e proprio rito volto all'auto-gratificazione perché, in fondo, è meglio mangiare le ostriche da sole che non mangiarle affatto! Insomma, si comincia a leggere questo libro un po' per curiosità e un po' per divertimento, poi ci si rende conto che si ha tra le mani una piccola fonte di vitalità, un rapido e scorrevolissimo manuale per sfuggire alla monotonia e per convincersi che, in definitiva, si sta meglio da sole in mezzo alla gente che da sole davanti alla TV! Da leggere tutto d'un fiato e non sorprendetevi se, dopo averlo finito, proverete l'irrefrenabile voglia di afferrare il trolley e partire!
Recensioni
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