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L' irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa - Charles Brandt - copertina
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L' irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa
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L' irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa - Charles Brandt - copertina
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Descrizione


Dopo anni di carcere, ancora braccato dall'FBI e ormai costretto su una sedia a rotelle, Frank Sheeran confessa, per la prima volta al suo avvocato Charles Brandt, il mistero che ha ossessionato l'opinione pubblica statunitense per quasi trent'anni a partire dall'estate del 1975: la sparizione di Jimmy Hoffa, mitico protagonista del sindacalismo americano tra gli anni Cinquanta e Settanta, un caso rimasto irrisolto poiché nessuno è stato mai condannato né il corpo di Hoffa ritrovato. Per certo, è stato un personaggio scomodo a molti uomini, politici e criminali, e che il caso non sia mai stato chiuso fa pensare alla responsabilità di poteri molto in alto. Ma perché Sheeran ha scelto di parlare a trent'anni dai fatti, fuori da un'aula di tribunale? Frank "l'Irlandese" Sheeran a metà degli anni Cinquanta è stato dirigente della più grande unione sindacale americana, l'International Brotherhood of Teamsters (che rappresenta la categoria degli autotrasportatori), al fianco del suo fondatore e leader, Jimmy Hoffa. Ma Frank è stato anche l'uomo delle "commissioni" che la mafia gli affidava in nome della sua leggendaria freddezza. Com'è riuscito questo gigante dai capelli rossi e dal pugno di ferro a diventare il braccio armato del padrino Russell "McGee" Bufalino e insieme la spalla del sindacalista più potente degli Stati Uniti? "L'Irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa" risponde a questa e a molte altre domande...
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Dettagli

2013
391 p., Brossura
9788864111629

Valutazioni e recensioni

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Francesco R. Baronti
Recensioni: 5/5

Una sorta di biografia di fine-vita mediata dal proprio avvocato (e autore del libro) è uno spaccato di novecento americano come non se ne leggono.C’è la WWII (Sheeran si fece Monte Cassino e Anzio, c’è il sindacalismo, i Kennedy, la mafia americana, il suo perverso pragmatismo, ci sono due-tre casi irrisolti su cui le parole di Sheeran, pezzo grosso del sindacalismo Teamster, ma anche killer di mafia, fanno definitivamente chiarezza. Una cosa difficile da credere è che fino all’inizio degli anni ’60 negli Stati Uniti, di Mafia non si parlava mai. Hoover era impegnato con la Guerra Fredda, e l’esistenza di una criminalità organizzata che lucrava sul gioco d’azzardo e la droga, era stata più volte esclusa. Merito di questa svolta -qualcuno la definirebbe giustizialista- fu Bob Kennedy, e suo fratello John che lo nominò Procuratore Generale. La storia è davvero fantastica. Joseph P. Kennedy era diventato miliardario durante il proibizionismo, lavorando in società con la mafia. E quando suo figlio, l’eroe di guerra John F. Kennedy, si candidò alla Casa Bianca, gran parte della mafia e il sindacato trasportatori di Hoffa, decisero di appoggiarlo. La mafia aveva strappato una cambiale sostanziosa: rientrare dei miliardi di dollari persi a Cuba, dove Fidel Castro pochi anni prima aveva buttato in mare fior fior di boss, aveva fatto demolire alcuni casinò in mano alla mafia e ne aveva nazionalizzato gli altri: Kennedy, una volta Presidente, avrebbe invaso Cuba e spodestato Castro.Ma non lo fece. L mafia rispose a Dallas. Il libro racconta con un’eleganza quasi divertente: ogni volta che Sheeran si avvicina a un omicidio (e sono tanti) la narrazione si fa impersonale, la vittima muore raggiunta da colpi, ma non si sa mai chi spara, chi è il complice. Lo si può intuire, certo, come si può intuire chiaramente il movente. Ma il libro non parla dei Kennedy, parla soprattutto di Jimmy Hoffa e la sua sparizione, grande amico e mentore di Sheeran, figura popolare e potentissima.

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cesare
Recensioni: 3/5

la storia della mafia degli anni '50 fino al '70, con in mezzo i Kennedy, la baia dei porci, le esecuzioni per questioni di affari, Jimmy Hoffa sindacalisya e mafioso. Una cronaca speitata, l'omicidio come un fatto naturale di routine.

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Conosci l'autore

Charles Brandt

Charles Brandt è nato a New York. Dal 1976 ha lavorato come avvocato e investigatore privato. Considerato uno dei più brillanti legali d’America, è stato procuratore generale dello Stato del Delaware. È spesso richiesto il suo intervento per interrogare criminali particolarmente reticenti, ed è autore di diversi libri nati dalla sua esperienza professionale.

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