Le istituzioni del diritto privato contemporaneo

Impreciso, ricco di voli pindarici e rinvii e qua e là persino scorretto. Non opera nessuna separazione sistematica, confondendo in tortuosi capitoli elementi sparsi di diritto positivo. E, per rendere l'idea, non dà neanche una definizione di "diritto positivo". Inoltre è frequente la sovrapposizione di pareri in dottrina (altro concetto che non spiega, neanche a dirlo), senza far emergere una definizione chiara. Utilissimo a confondersi, è un manuale contrario nella sua stesura allo stesso diritto materiale, che qui è presentato in un'inorganica accozzaglia di concetti vaghi e talvolta solo sottintesi, quando addirittura contrastanti col Codice Civile. Inoltre, presenta una sintassi a dir poco discutibile che non fa che scoraggiarne ulteriormente la comprensione. Nota di carattere squisitamente pratico: se preparate l'esame studiando il testo in questione, avrete una bocciatura garantita da qualunque docente di giurisprudenza.

Pensavo di essere io a non comprendere il testo....mi ritrovo invece in buona compagnia e concordo con chi dice che è indegno di un insegnante perchè astruso,ostico ed incomprensibile....ma come l'hanno scritto?

Inadatto per gli studenti delle facoltà di giurisprudenza perchè troppo generico. Altrettanto inadatto per tutti coloro che ricercano una introduzione generale perchè molto ostico e poco sistematico. Prende in considerazione il "perchè" dei vari istituti, ma la descrizione che ne offre è davvero povera.