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L' Italia de noantri. Come siamo diventati tutti meridionali
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L' Italia de noantri. Come siamo diventati tutti meridionali - Aldo Cazzullo - copertina
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Italia de noantri. Come siamo diventati tutti meridionali

Descrizione


"Noantri" è la parola chiave dell'Italia di oggi. L'Italia dei clan, delle famiglie, delle fazioni. Del dominio dei rapporti personali. Della politica divenuta prosecuzione degli affari con altri mezzi. Un paese mai così frammentato, eppure mai così uguale dal Piemonte alla Sicilia: unificato dall'egemonia di Roma e del Mezzogiorno. "Forse al Nord si evade il fisco meno che al Sud? Forse il traffico è meno congestionato e non si suona il clacson per strada? Forse al Nord non si paga il pizzo, non si pratica l'usura, non si sfrutta la prostituzione, non si cede al racket, non si accolgono gli investimenti della camorra?" Aldo Cazzullo parte dalla sua città, Alba, dove ancora trent'anni fa "i miei nonni non avrebbero mai mangiato una pizza", e dove ora si vive di turismo quasi come a Taormina. E dalla sua terra, le Langhe, cuore dello scandalo del Grinzane Cavour e di un Piemonte che ha rinunciato all'idea di diversità dal resto del paese. Il viaggio prosegue nella Roma del Palazzo e dei Vanzina, del Vaticano e dei Cesaroni, capitale de noantri - "perché escludere se puoi includere?" - di un'Italia sempre più romanocentrica. Conduce al Sud, che nel costume e nel linguaggio, dalla mafia a Padre Pio, ha ormai imposto il suo primato culturale al Nord. Racconta come i nuovi italiani, i figli degli immigrati, stiano scalzando gli italiani "veri", che hanno sempre meno voglia di lavorare. Analizza la meridionalizzazione di Pdl e Pd.
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Dettagli

2011
Tascabile
18 gennaio 2011
174 p., Brossura
9788804605058

Valutazioni e recensioni

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Marco M
Recensioni: 1/5

Questo è un libro povero di concetti e di riflessioni, dove tutto quello che è scritto va preso per quello che è. è un libro da sempliciotti, ovvero persone che prendono tutto quello che gli viene detto per vero e non riflettono mai, si basa su luoghi comuni, ormai sfatati da molti intellettuali e giornalisti liberi, e non manca un attacco a Marco Travaglio nelle pagine finali del libro, che è noto per essere uno scrittore libero, ed autore di validissimi libri. Per iniziare bisogna dire che il titolo del libro e l'introduzione sono ingannevoli per ciò che riuarda il suo contenuto, nelle pagine iniziali il libro è attinente all'introduzione, in quanto si parla della meridionalizzazione del Piemonte, di come sia cambiata la nostra società con l'emigrazione italiana, e di come molti Piemontesi si siano italianizzati, ma queste sono solo poche pagine, mentre doveva essere l'argomento di tutto il libro. L'autore però non scrive per una sua non conoscenza o volontà, che in Piemonte esistono anche delle persone chiamate "Baròt" o "Bareut", che nel tempo non hanno avuto la voglia di italianizzarsi in quanto non ne sentivano la necessità o non stimavano quel modello, e sono rimasti Piemontesi, queste persone non sono assolutamente poche. La seconda parte è spesso comica, si afferma la meraviglia della società dei noantri, e molti dei loro difetti, che hanno contribuito al degrado dello stato italiano, vengono fatti passare come qualcosa di fantastico e mitico, che contraddistinguono una società migliore, ad esempio la mancanza di un ascensore sociale che permetta alle persone di salire e scendere nella scala sociale. Il libro è ricchissimo di attacchi non provati a politici e persone vicine all'area di quello che si fa chiamare centro-sinistra, in particolare a Di Pietro e De Magistris, e lodi a persone discutibili, che hanno avuto nel passato molti problemi con la giustizia. La conclusione sembra sia stata scritta da una persona, che non ha letto il libro.

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Patrizia
Recensioni: 2/5

Teoria interessante e ben esposta, almeno nei primi capitoli. Poi il libro diventa una rimasticatura di temi - forse di scritti precedenti - che poco hanno a che vedere con il titolo iniziale. Per non dire del "pistolotto" finale con tocco di buonismo da lacrimuccia! L'autore fa notare che solo 4 milioni di italiani leggono regolarmente libri ma se questa è la qualità di ciò che si propina loro non c'è davvero da stupirsi. Un'altra occasione perduta....

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claudio
Recensioni: 5/5

Altro buon libro di Cazzullo dopo Outlet Italia. Conferma della bontà del giornalista, inviato di punta del Corriere. Ottima, secondo me, la visione dell'Italia di oggi, molto meridionalizzata, anche se da noi al nord le cose non vanno poi così tanto bene: suv, cafonaggine, menefreghismo e quant'altro ci sono anche da noi, anche forse in misura maggiore. Resta l'ultima pagina di speranza in un futuro migliore, anche perchè andando ogni tanto all'estero (in Occidente) l'erba non è più verde della nostra.

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Conosci l'autore

Aldo Cazzullo

1966, Alba

Giornalista italiano. Dopo quindici anni a "La Stampa" di Torino, dal 2003 è inviato speciale ed editorialista del "Corriere della Sera". Ha raccontato le Olimpiadi di Atene e di Pechino, gli attentati dell'11 settembre, il G8 di Genova, gli omicidi di Massimo D'Antona e Marco Biagi ad opera delle Brigate Rosse.Tra i suoi libri, pubblicati da Mondadori e incentrati in gran parte sul tema dell'identità nazionale, ricordiamo: Ragazzi di via Po (1997), I ragazzi che volevano fare la rivoluzione (1998), Il caso Sofri (2004), I grandi vecchi (2006), Outlet Italia. Viaggio nel paese in svendita (2007), L'Italia de noantri. Come siamo diventati tutti meridionali (2009), Viva l'Italia! Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo essere orgogliosi della nostra nazione (2010), La...

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