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Anno edizione: 2022
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«Un grande classico della letteratura anti-militarista americana, di grande attualità contro la stupidità della guerra dalla quale tutti, vincitori e vinti, escono sconfitti.»
Alcuni dicevano andiamo a combattere per la libertà e così andarono e si fecero ammazzare senza mai pensare una volta alla libertà. E in ogni caso per quale tipo di libertà stavano combattendo? Quanta libertà? E di chi era quell'idea di libertà?
Considerato il romanzo più sconvolgente sugli orrori della Prima guerra mondiale, E Johnny prese il fucile descrive, quasi materializza, la condizione di grande mutilato del soldato Joe: un uomo né morto né vivo, un sopravvissuto grazie ai progressi della chirurgia. Privo di arti e della possibilità di parlare, Joe sente che la mente è l'unico retaggio di umanità: e così nelle lunghissime ore di un tempo senza tempo rievoca il passato, le prime esperienze, l'amore, l'amicizia e la facilità con cui la guerra trascina gli uomini in una spirale di sofferenza e di morte. Pubblicato negli Stati Uniti nel 1939, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, e insignito del National Book Award, E Johnny prese il fucile è un romanzo di pacifismo integrale diventato nel 1971 un film diretto dallo stesso Trumbo, tra i preferiti di François Truffaut. La voce di Joe, tutt'ora cristallina nella denuncia dell'inutilità della guerra – come scrive Goffredo Fofi nella Prefazione – è quella di un Lazzaro indomito e sarcastico: «Cantate cantate forte per me i vostri alleluia tutti i vostri alleluia per me perché io conosco la verità e voi no sciocchi. Sciocchi sciocchi sciocchi...» Un grande classico della letteratura anti-militarista americana, di grande attualità contro la stupidità della guerra dalla quale tutti, vincitori e vinti, escono sconfitti.
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