Karoo

Non è tuttavia un romanzo semplice, nonostante l'ironia che lo attraversa, perché la figura di Karoo è una figura triste, piena di contraddizioni, di ipocrisie ed incarna benissimo quel fallimento affettivo che, immagino, molti lettori avranno sentito vicino, perché l'egoismo (ci) spinge spesso verso le strade della distruzione. Tesich è abile a costruire una tela narrativa robusta, complessa e piena di rimandi – banalmente il primo che mi viene in mente è quello più ovvio, l' “Edipo re”, qui declinato con una variante che, per certi risvolti, appare ancora più tragica dell'originale che è la Tragedia per antonomasia. Il suo stile riecheggia di un certo procedere filmico, almeno nella costruzione delle sequenze, ma è uno stile solido, di uno che conosce il mestiere. Storia divertente ma con più di una nota di malessere esistenziale, il tutto racchiuso nel memorabile personaggio che dà il titolo al libro. Ve lo consiglio.

L'ho letto tempo fa. lo ricordo come uno dei romanzi più divertenti che mi sia capitato di leggere.

Un romanzo graffiante, ironico e divertente. I personaggi sono tutti imprevedibili e dotati, ciascuno a modo proprio, di una speciale arguzia. Il panorama è quello cinematografico hollywoodiano, con il suo splendore e i suoi eccessi. I dialoghi, come i pensieri del protagonista, mi hanno affascinata e anche un po' "sconvolta".