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Anno edizione: 2021
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Dopo la caduta del Muro, gli archivi della Stasi si aprirono ai cittadini della ex Ddr che erano stati spiati per quarant'anni. Questa è la storia di tre fra loro, che per primi lessero la sceneggiatura della propria vita osservata con gli occhi terribili del regime.
L'apertura degli archivi della Stasi è un esperimento unico al mondo e nella storia, frutto di una scelta coraggiosa, ma soprattutto voluto dalla gente, dai tanti cittadini che nel 1989-90, vinta la paura dopo la caduta del Muro, assediarono e occuparono gli uffici della Stasi per fermare la distruzione dei documenti tentata dai funzionari. Furono così messi in sicurezza 111 chilometri lineari di file cartacei, 41 milioni di schede personali e una quantità altrettanto rilevante di altri materiali fotografici, video, audio ed elettronici prodotti in anni di lavoro operativo, ai quali va aggiunto il contenuto di circa 15.500 sacchi ricolmi di brandelli di documenti stracciati e parzialmente distrutti, attualmente in ricostruzione. Dopo questo atto di riappropriazione collettiva del privato violato e mortificato per decenni dall'azione spionistica e repressiva della Stasi, il primo Parlamento della Germania riunificata approvò una legge speciale che negli ultimi trent'anni ha consentito a oltre 3 milioni di persone di prendere visione del proprio fascicolo. Tre di loro sono i protagonisti di questo racconto: Baldur, giovane tipografo della Turingia, nel 1958, all'età di 19 anni, venne arrestato e condannato a 3 anni di reclusione per aver letto il romanzo di George Orwell 1984. Andreas, ventenne di Potsdam, imprigionato nel 1986 per un fallito tentativo di fuga, scoprì nel 1992 di essere stato spiato dal padre. Gilbert, classe 1945, nativo di Görlitz, condannato a due anni di carcere per aver prodotto una documentazione fotografica sulla vita dei punk a Berlino Est, dopo il 1990 sviluppò un rapporto di amicizia con il funzionario della Stasi che lo aveva interrogato in prigione. Nella trama di queste tre vite la storia si fa romanzo e la realtà si confonde con la distopia.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro molto interessante e ben curato. Approfondisce le tematiche trattate e il periodo storico che affronta l'autore. Ogni libro di Gianluca Falanga sulla DDR e sulla Stasi è davvero un tesoro prezioso di ricerca storica, di passione e di cura nell'elaborazione dei volumi. Complimenti.
Sulla storia della DDR esistono ormai molti libri. Falanga si è concentrato in particolare sulle vicende della Stasi, l'apparato di sicurezza della Germania Orientale. In questo libro, ultimo di una lunga e fortunata serie, Falanga ci propone - con uno stile narrativo - storie di perseguitati dal servizio di sicurezza. Con una interessante particolarità: le storie hanno il punto di vista dei protagonisti che, a seguito dell'apertura degli archivi della famigerata Stasi, hanno potuto conoscerla e affrontarla. Da leggere.
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