Made in Japan (180 gr.)

Era il 1972 quando la band inglese conosciuta con il nome di Deep Purple intraprese, nella sua formazione più nota e apprezzata, la cosiddetta Mark II (Gillan, Blackmore, Lord, Glover, Paice), il primo tour giapponese, nel corso del quale registrò le sette tracce che compongono questo doppio LP. Si tratta del secondo album dal vivo del gruppo (il primo fu il celebre: “Concerto for Group and Orchestra” eseguito con la Royal Philarmonic Orchestra alla Albert Hall), ma esisteva già una pletora di bootleg ad ampia diffusione contenenti registrazioni di live shows ed esibizioni radiofoniche che confermavano le straordinarie capacità on stage dei suoi membri. Al tempo i dischi dal vivo venivano considerati opere minori e i DP erano contrari a pubblicarne uno; cedettero tuttavia alle insistenze dei discografici per una produzione destinata al mercato nipponico che fu registrata nel corso di tre concerti al Festival Hall (Osaka) e al Budokan (Tokyo) e che, in ragione dell’enorme successo e dell’impareggiabile qualità dei pezzi, fu successivamente distribuito anche in Europa e USA. I brani oggetto delle esecuzioni furono tratti dagli ultimi LP in studio del combo britannico: “Deep Purple In Rock” (1970; track 2), “Fireball” (1971; tracks 4 e 5) e “Machine Head” (1972; 1, 3, 6, 7), quelli cioè di schietta matrice hard rock e suonati dagli stessi musicisti (mentre le canzoni della Mark I avevano un carattere più pop e psichedelico). Apre “Highway Star” con Ritchie Blackmore e la sua Stratocaster che regalano uno degli assoli più memorabili di sempre, alternando i propri virtuosismi a quelli dell’Hammond di Jon Lord. Segue “Child In Time” con una performance superlativa di Ian Gillan che si ripeterà in “Strange Kind of Woman”, mentre “Smoke On the Water” si apre con il celeberrimo riff, ripreso da una bossanova di Astrud Gilberto e Gil Evans, per assumere poi un tono anthemico col comparto ritmico impegnato ad erigere un autentico muro del suono. Indimenticabile e ineguagliato.