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Anno edizione: 2013
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"Let It Be" è il titolo dell'ultimo disco - e del relativo brano guida - pubblicato dai Beatles. Registrato pressoché interamente in "presa diretta" (ovvero senza incidere svariate versioni per scegliere la migliore, né prendendo parti delle varie takes o facendo delle sovraincisioni) nel mese di gennaio del 1969, venne distribuito soltanto l'anno successivo, cioè nel 1970. Sebbene l'ultima fatica in studio dei quattro di Liverpool fosse stata la registrazione di "Abbey Road" (avvenuta nell'agosto del 1969 nelle sale di registrazione situate appunto in Abbey Road), nella sequenza cronologica della loro discografia "Let It Be" compare per ultimo. Così, come nelle intenzioni di Paul McCartney, nel corso delle sessioni di registrazione che si produssero tra il 2 e il 31 gennaio 1969 negli studi di Twickenham prima, e di Savile Row dopo, i Beatles si raccolsero nel tentativo di tornare al Rock'N'Roll live degli esordi. Successivamente le registrazioni furono affidate al produttore americano Phil Spector, famoso per il suo "muro del suono", che decise di applicare i suoi metodi, con una postproduzione accentuata. Fu proprio l'applicazione del "Wall Of Sound" ai pezzi di "Let It Be" a scatenare l'ennesimo litigio dei quattro. Paul McCartney vide infatti pubblicato il disco con alcuni suoi brani stravolti: soprattutto "The Long And Winding Road" fu infatti modificata da Spector con l'aggiunta di violini e cori celestiali, mandando su tutte le furie il suo compositore. L'album fu comunque pubblicato l'8 maggio 1970, quando i Beatles si erano già sciolti. Contiene alcuni brani memorabili come l'iniziale "Two Of Us", "Dig A Pony", "Across The Universe", "I Me Mine", "Let It Be", "I've Got A Feeling", "For You Blue" e "Get Back". Il disco, seppur non raggiunge i vertici compositivi di "Abbey Road" (1969), si mostra molto piacevole all'ascolto, con alcuni picchi compositivi e melodicamente riuscito, come del resto tutti i grandi album dei Beatles. Una garanzia di grande efficacia musicale/strumentale.
Bello,ma è il disco del periodo più litigioso,quello nel quale le fratture si riveleranno insanabili..nonostante ciò,ascoltate la versione rimasterizzata(Let it be naked)alcuni pezzi sono eseguiti con lievi differenze,ma meglio .
I fab sono ormai 4 artisti lontanissimi tra di loro...Eppure tirano fuori l'ennesima prova di grande composizione. Ogni cosa che facevano era illuminata. Ogni nota innovativa...Suonare sul tetto degli studi..Across the universe rimane una delle ballate più belle di tutti i tempi. Un'altro disco consegnato alla storia. Mi rendo conto che la loro eredità è enorme, e trovare le parole giuste non è sempre facile.
Recensioni
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