Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
La libraia di Joyce. Sylvia Beach e la generazione perduta - Noel Riley Fitch - copertina
La libraia di Joyce. Sylvia Beach e la generazione perduta - Noel Riley Fitch - copertina
-50%
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 38 liste dei desideri
La libraia di Joyce. Sylvia Beach e la generazione perduta
Disponibile in 5 giorni lavorativi
17,50 €
-50% 35,00 €
17,50 € 35,00 € -50%
Disp. in 5 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
17,50 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
LOMELLIBRO
35,00 € + 5,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
35,00 € + 6,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
35,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
35,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
35,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
35,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
24,90 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
17,50 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
LOMELLIBRO
35,00 € + 5,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
35,00 € + 6,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
35,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
35,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
35,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
35,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
24,90 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
La libraia di Joyce. Sylvia Beach e la generazione perduta - Noel Riley Fitch - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


Accade a volte, per un caso o forse per un imperscrutabile destino, che le menti migliori di un'epoca si concentrino in un unico luogo, facendolo diventare così il centro del mondo. Negli anni venti e trenta del Novecento questo luogo fu Parigi, "il posto migliore dove essere giovani ", la città ideale per "vivere da geni". Qui si ritrovarono Hemingway e Fitzgerald, Pound e Eliot, Faulliner e Auden, Apollinaìie, Breton, Gide, Gertrude Stein, Beckett, Benjamin e Valéry. E più tardi Sartre, Simone de Beauvoir, Lacan e lui, James Joyce, alla ricerca di un editore per il monumentale romanzo che stava terminando. Il loro punto d'incontro era una piccola libreria in rue de l'Odèon, Shakespeare and Company, fondata da una giovane americana approdata alla Ville Lumière nel 1916, appassionata di letteratura e tenace sostenitrice di nuovi talenti: Sylvia Beach. Fu lei a intuire con lungimiranza il genio di Joyce e a pubblicarne l'opera capitale, "L'Ulisse", che molti illustri editori avevano in precedenza bollato come "incomprensibile" e "oscena". Ma Sylvia fu per Joyce molto più che una semplice editrice: a lui consacrò i dieci anni migliori della sua vita, incoraggiandolo, finanziandolo e promuovendolo presso il pubblico e la critica.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2004
1 giugno 2004
559 p., ill. , Brossura
9788842811855

Valutazioni e recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
(2)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(2)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

furetto60
Recensioni: 5/5

La libraia è la statunitense Sylvia Beach che, aprendo nella Parigi degli anni ’20 una libreria di letteratura, seppe coagulare vite e interessi di più generazioni. Dei tanti nomi che si sono avvicendati presso Shakespeare and co. qui basta citare Hemingway, Stein, Eliot e Joyce. In particolare quest’ultimo esce piuttosto malconcio dalla ricostruzione fatta dalla Fitch, un saggio di 500 pagine fitte di centinaia di riferimenti, lettura che richiede, e merita, concentrazione ma che ben presto ripaga permettendoci di conoscere un’epoca alla quale ancora siamo (o dovremmo essere?) debitori. Lettura indirizzata sia agli amanti della lettura in genere, sia ai bibliofili e sia a chi abbia voglia di conoscere la splendida figura di una donna coraggiosa e di rara sensibilità.

Leggi di più Leggi di meno
MarcoM
Recensioni: 5/5

Sono senza parole, superbo.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(2)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

"Mi piaceva vederlo venir su per la strada col cappello sulla nuca facendo roteare il suo bastoncino da passeggio: 'Melancholy Jesus' lo chiamavamo Adrienne ed io, come avevo imparato da lui. E anche 'Crooked Jesus', il Cristo Gobbo". Con questa immagine Sylvia Beach ricorda il "suo" autore: James Joyce. L'episodio è riportato nella biografia dell'ideatrice e proprietaria della libreria Shakespeare & Company che nel 1922 pubblicò avventurosamente lÆUlisse.

La pubblicazione di questo volume e tanti altri indizi (Bloomsday docet), suggeriscono che attorno a quel "malinconico Gesù" sia nata una nuova fede. È la setta dei joyciani che si nutre degli enigmi di Finnegans Wake, che si riunisce nel suo nome per celebrarlo nel rito del symposium, che festeggia come date sacre la ricorrenza della sua nascita (2-2-1882) e il Giorno di Bloom (16-6-1904). Che Joyce sia riuscito a fare di sé stesso una religione è opinione espressa recentemente da Brenda Maddox (autrice della biografia di Nora, la moglie di Joyce) in una stroncatura del libro di Carol Loeb Shloss Lucia Joyce, dedicato all'infelice figlia dell'autore di Exiles ("Tuttolibri", 2 luglio 2004), nonché da Piero Boitani, il quale, durante una conferenza dal titolo "Liturjoyce" tenuta nel corso dell'ottava edizione della Trieste Joyce Summer School, ha analizzato le parodie delle liturgie cattoliche ed ebraiche contenute nellÆUlisse concludendo che lÆincipit declamato da Buck Mulligan Introibo at altare dei, altro non è che l'introduzione all'altare del divino Joyce.

Divino dev'esserlo stato senza dubbio, a quanto risulta dagli aneddoti riportati in diverse biografie su o attorno a Joyce uscite quest'anno: il citato Lucia Joyce. To dance in a Wake (Bloomsbury, 2004), James Joyce. Gli anni di Bloom di John McCourt (cfr "L'Indice", 2001, n. 1 e 2004, n. 6), il discutibile contributo di Joerg W. Rademacher James Joyce (Dtv, 2004), l'autobiografia di Sylvia Beach, Shakespeare & Company ora pubblicata da Sylvestre Bonnard di Milano e infine questa biografia di Beach.

Negli Anni di Bloom, accanto alla ricostruzione della vita della Trieste di inizio Novecento con i suoi programmi musicali, i fermenti futuristi e vociani, il mondo ebraico e il cosmopolitismo di traffici e di persone, McCourt racconta che a volte Joyce, dopo aver passato la notte in qualche bettola triestina, veniva riportato a casa di peso dal fratello Stanislaus o da qualche amico, magari cantando "...non gò la ciave del porton!". Da tutte le biografie, e in particolare nella Libraia di Joyce, traspare un divo James con tratti fin troppo umani: superstizioso, ossessionato dalle date, dai numeri, dagli orologi (ne portava con se quattro), amante dell'alcol, della musica lirica, in gioventù frequentatore di bordelli, entusiasta utente di treni taxi alberghi e ristoranti di prima classe.

Noel Riley Fitch ci restituisce l'immagine di un mendicante di lusso: "L'elenco di quelli che, nel corso degli anni, prestarono o diedero denaro alla famiglia Joyce potrebbe riempire interi registri". Marie Jolas, un'amica di Joyce ricorda che "beveva fino ad anestetizzarsi e finché le sigarette non bruciavano le sue dita insensibili, producendo vesciche". Joyce aveva una spiccata capacità di sfruttare il lavoro, il capitale e la disponibilità altrui. Le biografe di Harriet Weaver, la maggiore mecenate di Joyce rincarano la dose: "Fin da ragazzo James Joyce era convinto di essere l'eletto - il solo della sua specie; (...) Come creatore, scriveva ciò che aveva voglia di scrivere. Harriet era lì per incarnarne il mito. Lei lo aveva scelto. (...) Essendo estremamente superstizioso, probabilmente vedeva in questa scelta qualcosa di soprannaturale, se non di mistico".

Una convinzione che gli venne ulteriormente confermata quando Sylvia Beach decise di diventare sua mentore, agente, editore, distributore, e di destinare a lui (e alla sua famiglia) tutte le risorse della libreria. Entusiasta e folle al punto di lasciarsi coinvolgere nella pubblicazione di un libro che, nel 1920, nessuna casa editrice al mondo - grande o piccola - avrebbe mai pubblicato, lÆUlisse. Appassionante come un romanzo, La libraia di Joyce ricostruisce tutte le tappe della nascita di questo capolavoro del XX secolo, dalla trascrizione del manoscritto in dattiloscritto alla correzione delle bozze (tre quarti di testo furono aggiunti da Joyce in questa fase), dalla vendita e diffusione ai rapporti con i critici e la stampa, fino alla traduzione in francese. Purtroppo una delle più belle pagine della storia della letteratura si chiude col tradimento di Joyce, che sceglierà un nuovo editore dopo essere riuscito a portare la Shakespeare & Company molto vicina alla bancarotta. La lettura di questo libro, in particolare la seconda parte, può scatenare un notevole disprezzo per le misere qualità umane di James e - viceversa - una grande ammirazione per Sylvia.

La sua avventura europea nel mondo delle arti e della letteratura iniziò con l'incontro casuale con Adrienne Monnier, proprietaria della libreria editrice Les Amis Du Livres, che diverrà la sua partner nel lavoro e nella vita. Noel Riley Fitch descrive con passione l'entourage della Parigi dell'epoca che ruotava attorno alla Shakespeare & Company, popolata da grandi autori francesi come Gide, Proust e Valéry e da una numerosa colonia di autoesiliati americani, la "generazione perduta" degli Hemingway, Fitzgerald, McAlmon, Antheil, e da un ancor più nutrito gruppo di donne: Gertrude Stein, Natalie Barney, Berenice Abbott, Djuna Barnes, e Janet Flanner. Come loro anche Sylvia Beach era americana. Minuta, sportiva, Sylvia emanava una naturale simpatia, veniva da una famiglia di pastori anglicani, autodidatta, era tormentata dall'emicrania, amava il nuoto e il sole. Anche lei ha un posto tra le sfere celesti, non solo per i meriti acquisiti come editrice dellÆUlisse, ma per l'eccezionale dedizione alla letteratura che l'ha fatta eleggere "santa patrona di tutte le piccole librerie gestite da amanti dei libri, delle piccole effimere riviste fondate da giovani scrittori e dei manoscritti pubblicati privatamente da coloro che sono convinti del proprio talento".

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore