Autore tra i più originali e apprezzati della nostra poesia, con La linea del cielo Buffoni dà corpo a un libro acceso, vibrante, in cui dialogano magnificamente una forte intonazione civile e una spiccata vena sapienziale.
«Il sistema poetico di Buffoni appare senz'altro ricco, complesso, interessante, perché assume la funzione poetica come disponibilità e impegno.» - Roberto Galaverni
«Ecco una poesia e un poeta difficili da definire... vi sono tensioni e proposte di stile che vanno da una gestualità figurativa impassibile e struggente a una febbre metafisica che spolpa gli oggetti, li distrugge o ribattezza pur salvandone l'involucro.» - Giovanni Raboni
«La realtà nei versi di Buffoni si condensa a segmenti spezzati, il mondo vi affiora nel disperato tentativo di essere: la cadenza è malinconica ma non nostalgica.» - Enzo Siciliano
Franco Buffoni, poeta lombardo che vive a Roma da oltre vent'anni, riflette in questo nuovo libro sulle radici, anche geografiche, della sua ispirazione: dalla Lombardia dei ricordi e dei continui ritorni, alla Roma della Storia e delle storie. E disegna un ideale skyline di guglie e di cupole ripercorrendo i fondamenti della propria formazione letteraria, che va da Sereni a Giudici, da Erba a Raboni, da Bertolucci a Risi, a Zanzotto. Un «viaggio in Italia», si potrebbe dire La linea del cielo, compiuto anche nella forma del tributo implicito, mai esibito, ai grandi autori della poesia italiana. «Se le mie moralità e i miei ideali si trovano maggiormente a loro agio nella linea appenninica», sottolinea Buffoni pensando a Saba, Penna e Pasolini, «i miei sistemi tecnici e le mie norme operative rimangono saldamente legate a quella faccenda di laghi e di discorsi in un gran parco verdissimo che è la poesia in re, prosciugata e scabra, dei miei maestri lombardi».
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