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Linguaggio e filosofia nella Grecia antica. Tra i pitagorici e Aristotele
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Linguaggio e filosofia nella Grecia antica. Tra i pitagorici e Aristotele
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Quando il tema del linguaggio compare in opere famose, dal Cratilo platonico all'aristotelico De interpretatione, ha già raggiunto 'un certo grado di maturità'. Osservando il linguaggio come un oggetto di indagine, il pensiero filosofico si è distaccato con nettezza dalla modalità arcaica, mitologica di considerare le parole. Inoltre, attraverso i tentativi di concettualizzare il linguaggio, ha fatto emergere progressivamente gli elementi definitori fondamentali per ogni successiva posizione del problema linguistico. Senza queste premesse è difficile comprendere perché la filosofia, da Platone in poi, abbia potuto sollevare la questione della validità del segno linguistico per la conoscenza. Il libro ricostruisce il tema della riflessione metalinguistica a partire dal pitagorismo, i suoi limiti epistemologici, le esigenze a cui risponde il successivo modello democriteo del linguaggio, e mostra che quelle teorie permettono una rilettura innovativa dei testi più noti della filosofia greca del linguaggio, da Platone a Aristotele.
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In commercio dal:
1 giugno 2009
Pagine:
188 p., Brossura
EAN:
9788863720693
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don lino franzoloso
19 dicembre 2014
Questo libro non ha prezzo perchè è un inestibabile capolavoro. Chi legge con attenzione avverte se stesso come provocato ad una verifica seria della propria vicenda umana. Segnalo tre punti che mi hanno affascinato: 1. La massima onestà culturale dell'Autrice in un ambito nel quale si muovono i più grandi filosofi dediti ala filosofia greca. 2. L'analisi del termine "intraducibile": LOGOS. 3. La capacità dell'Autrice di far sorgere nel lettore le domande poste in modo corretto. Voto: altissimo (se ci fosse un termine migliore lo userei). Ho pubblicato la mia e-mail pee condividere con chi lo desidera, queste domande.
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