L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lovers è la storia di un’amicizia esasperata tra due adolescenti, un rapporto morboso, quasi malato, segnato da dolore e sofferenza. Il rapporto è segnato da una della due che si innamorerà di un uomo, creando un rapporto d’amore malato tanto quanto quello tra le due amiche. Lo stile dell’opera è particolare: non è un romanzo, ma piuttosto un insieme di “poesie” che assomigliano più a una prosa e che possiamo definire “canto lirico”. Il tentativo di rendere la storia poetica, quasi sublime, risulta a parer mio fallito. Si percepisce nettamente la forzatura a raggiungere un lirismo che purtroppo la scrittura non riesce ad evocare.
Storia di amori disperati, amori fasulli - o veri? - e i migliori, ossia quelli senza senso. Il lavoro della Santacroce ricorda un po’ i romanzi/poesie di Dorothy Porter. I risultati e l’impostazione sono diversi, entrambi diversamente godibili. Qui la scrittrice nostrana non è ancora approdata ai risultati di V.M. 18 o Lulù, per quanto controversi, allo stesso tempo non si avverte la necessità, se di necessità di tratta, di arrivare a (quelle) situazioni estreme, stupefacenti, scorrettissime. Certo la vicenda è morbosa, due amiche di cui una s’innamora del padre dell’altra, ricambiata, ma il tutto è risolto in modo garbato, l’attenzione posta alla ricerca espressiva e all'atmosfera d’insieme – Roma sudata ricorre spesso. Opera che si legge d’un fiato, ma dedicargli lo stretto necessario equivarrebbe a svilirla, significherebbe rimanere sulla superficie, no, meritevole d’una seconda “passata” piuttosto.
Noioso ,banale . La cosa peggiore capitata alla "poesia" dopo la morte di Baudelaire.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore