Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 20 liste dei desideri
Discesa nell'inferno familiare. Angosce e ossessioni nel teatro di Pirandello
Disponibilità immediata
15,68 €
-5% 16,50 €
15,68 € 16,50 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
15,68 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
16,50 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
16,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
16,50 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libraccio
9,08 € + costi di spedizione
Usato
Aggiungi al carrello
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
15,68 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
16,50 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
16,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
16,50 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libraccio
9,08 € + costi di spedizione
Usato
Aggiungi al carrello
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Discesa nell'inferno familiare. Angosce e ossessioni nel teatro di Pirandello - Roberto Alonge - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
Discesa nell'inferno familiare. Angosce e ossessioni nel teatro di Pirandello

Descrizione


Il teatro di Pirandello quale descrizione impietosa dell’inferno familiare. E come nell’Infernodi Dante, scendendo si procede da peccato meno grave a peccato più grave. Nei cerchi più bassi gli uomini (crudeli voyeurs perversi), maggiormente mancanti rispetto alle donne (frustrate inappagate masochiste), tranne la sola veramente colpevole, colei che è al tempo stesso moglie adultera e madre indegna. Più giù, in Malebolge, stanno infine gli omosessuali, per-ché Pirandello, ahimè, era profondamente omofobo (e anche un po’ razzista e antisemita, nonché convintamente iscritto al partito fascista). La corda solida, cui legarsi, per questa discesa agli inferi, è costituita dai Sei personaggi in cerca d’autore, che contiene però, nel suo seno, Il giuoco delle parti: due opere portatrici di problematiche scottanti e trasgressive, che funzionano da apri-pista nell’esplorazione del negativo. Libro di uno specialista pirandelliano, ma scritto in modo chiaro, discorsivo (e ironico), per niente accademico, senza l’ombra di una sola nota (a piè di pagina o a fine capitolo).
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2018
5 novembre 2018
204 p.
9788860085467

Valutazioni e recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
(1)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(1)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

debora
Recensioni: 4/5

Interessante e non troppo difficile da leggere

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(1)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

Smemorati e stupratori. Pirandelliana di ottima annata

di Ivan Pupo

Il tema dell’amnesia in una veste seria e tragica, ben distinguibile da quello antico dell’oblio, appartiene esclusivamente al Novecento (prima non esisteva) e, almeno all’inizio, si impone come tratto tipico del modernismo. È questa la tesi sostenuta con rigore da Riccardo Castellana in uno dei capitoli più stimolanti della sua recente monografia pirandelliana. Il lettore non deve dare per scontata la distinzione tra amnesia ed oblio, perché proprio su questo verte principalmente il dissenso di Castellana nei confronti del libro di Harald Weinrich, Lete (1997, il Mulino 1999), in cui i due concetti sono posti in una linea di sostanziale continuità. Se Weinrich afferma che le «guerre sono orge dell’oblio» e poi, subito dopo, si propone, tra i suoi obiettivi, quello di mostrare come Giraudoux, a ridosso della Grande Guerra, si confronti con la «problematica dell’amnesia», il suo intelligente detrattore sgombra il campo da ogni possibile confusione, ponendo l’accento sulle cesure e sulle differenze.

Regalando agli eroi una vacanza-premio dai loro doveri o costituendo il presupposto per la conoscenza del mondo e di Dio, non mettendo comunque mai in discussione l’identità piena del soggetto, l’oblio presso gli antichi non è mai vissuto in modo negativo o angoscioso. Provocata da un trauma, per lo più riconducibile alla sindrome post-traumatica del reduce di guerra, vissuta come amputazione dell’essere ed espropriazione dell’identità, l’amnesia primonovecentesca è invece immancabilmente fonte di turbamento e di angoscia. Nella vita reale, come in letteratura. In quest’ultimo ambito spiccano alcuni drammi – Siegfried di Giraudoux, Come tu mi vuoi di Pirandello, Le Voyageur sans bagage di Anouilh – che, secondo Castellana, meritano attenzione non tanto perché documentano realtà storiche contingenti (i casi di amnesici realmente accaduti su cui la stampa quotidiana punta i riflettori; da noi il celebre caso dello smemorato di Collegno), ma perché si affida loro il compito di rappresentare allegoricamente la crisi d’identità dell’uomo moderno. L’assunto si pone esplicitamente sotto un’insegna benjaminiana: il nostro studioso ha in mente il passo del Narratore (1936) in cui il reduce dal fronte, «ammutolito», «povero di esperienza comunicabile», diventa cifra della moderna crisi dell’esperienza tout court (nel rispetto della filologia, emblema dell’Erlebnis contrapposta all’Erfahrung). Analogamente il trauma bellico, «non solo non detto e non comunicato, ma addirittura non ricordato», si fa nei drammi (ma anche nei racconti) d’amnesia entre-deux-guerres allegoria o sineddoche dello spezzarsi del filo che legava l’uomo moderno alla tradizione (ovvero all’esperienza depositatasi nella memoria collettiva), quindi del frantumarsi del soggetto, del suo essere uno, nessuno e centomila.

Recensione completa su Alfabeta2

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Roberto Alonge

Roberto Alonge è uno scrittore italiano, professore di Storia del teatro rinascimentale e di Istituzioni di regia teatrale al DAMS di Torino. È autore tra l'altro di Scene perturbanti e rimosse. Interno ed esterno sulla scena teatrale (Carocci, 1996), Luigi Pirandello (Laterza, 1997), Teatro e spettacolo nel secondo Ottocento (Laterza, 2002), Il teatro di Massimo Castri (Bulzoni, 2003) e Donne terrifiche e fragili maschi. La linea teatrale D'Annunzio-Pirandello (Laterza, 2004), Mirra l'incestuosa. Ovidio Alfieri Ristori Ronconi (Carocci, 2005), Il teatro dei registi (Laterza, 2006), Pirandello. Tra realismo e mistificazione (Bonanno, 2009), Fedra. Un millenario mito maschile (Bonanno, 2011), Storia del teatro e dello spettacolo (Utet, 2012).Con Guido Davico Bonino ha diretto...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore