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2020
Tascabile
26 maggio 2020
XVIII-174 p., Brossura
9788806245887

Descrizione

La luna e i falò recupera i temi civili della guerra partigiana, la cospirazione antifascista, la lotta di Liberazione, e li lega a problematiche private, in un intreccio drammatico che conferma la totale inappartenenza dell'individuo rispetto al mondo e il suo triste destino di solitudine.

«"La luna e i falò" è davvero il culmine della produzione narrativa di Pavese. Ci sono tutti i temi e i luoghi prediletti o sognati, mai messi in pagina con tanto nitore, e la lingua è in stato di grazia, perfetta e dolente»Wu Ming

Pubblicato nell'aprile del 1950 e considerato il libro piú bello di Pavese, La luna e i falò è il suo ultimo romanzo. Il protagonista, Anguilla, all'indomani della Liberazione, torna al suo paese delle Langhe dopo molti anni trascorsi in America e, in compagnia dell'amico Nuto, ripercorre i luoghi dell'infanzia e dell'adolescenza in un viaggio nel tempo, alla ricerca di antiche e sofferte radici. Storia semplice e lirica insieme, costruita come un continuo viavai tra il piano del passato e quello del presente, La luna e i falò recupera i temi civili della guerra partigiana, la cospirazione antifascista, la lotta di Liberazione, e li lega a problematiche private – l'amicizia, la sensualità, la morte –, in un intreccio drammatico che conferma la totale inappartenenza dell'individuo rispetto al mondo e il suo triste destino di solitudine. Introduzione a cura di Wu Ming. Con una nota di Laura Nay e Giuseppe Zaccaria; la cronologia della vita e delle opere; l'antologia della critica.

Valutazioni e recensioni

4,1/5
Recensioni: 4/5
(34)

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Recensioni: 5/5

Letto la prima volta una vita fa, quando mi fu assegnato come lettura estiva dalla mia insegnante di italiano delle scuole superiori, l’ho amato a tal punto che incominciai ad apprezzare la bellezza della lettura, e non ho più smesso. Nel rileggerlo ho ritrovato delle frasi che sono state talmente interiorizzate dentro di me fin da allora che tali pensieri dell’autore le ho fatte miei. Esempio … quante volte nel vedere una casa diroccata non ho pensato: “chissà chi ci abitava in quelle quattro mura, chissà se sono stati felici, dove saranno adesso quelle persone, come la storia di vi ha abitato per prima in quello che è oggi un rudere abbia influenzato la vita dei figli, nipoti, pronipoti”. Lo stile della scrittura è unico. La storia narra di un quarantenne che ritorna, per un breve periodo di vacanza, al paese delle Langhe, dove, trovatello, era stato allevato in affidamento da contadini. Motivi anche politici lo avevano portato altrove, fino in America, dove aveva fatto fortuna. Confrontandosi con il suo amico d’infanzia Nuto, riaffiorano i ricordi di un'infanzia povera trascorsa in una comunità di contadini che sopravviveva a stento. Ma sono anche ricordi piacevoli carichi di una sana malinconia per un passato difficile ma puro. Sono diversi i salti temporali ma la lettura scorre fluida e chiara come acqua di fonte. Da leggere e da rileggere.

Recensioni: 5/5

Tra la letteratura e l'antropologia 5 stelle

Recensioni: 5/5

stupendo

Recensioni: 5/5

Pavese aveva capito molto, molto tempo prima.