La lunga notte del dottor Galvan

<Insomma, la tipica domenica notte al pronto soccorso, e per giunta con la luna piena.> Con questa frase, Galvan inizia il suo racconto della notte che gli ha cambiato la vita venti anni prima, quando da giovane e brillante medico maniaco dei biglietti da visita si ritrova ad affrontare un vero e proprio campionario di sintomi clinici, condensati in un unico paziente. Nella narrazione di una folle corsa alla ricerca della patologia primaria del paziente, Pennac narra, come solo lui sa fare, una plausibilissima storia di pronto soccorso, con una conclusione inaspettata e inspiegata, come talvolta capita nella realtà clinica.

È un racconto delirante, tipico di Pennac.  Il “dottor” Galvan racconta a uno scrittore di quando, molti anni prima, lui e tanti altri medici avevano cercato di capire di cosa soffrisse quell’uomo che continuava a ripetere: “non mi sento tanto bene…”  Il finale è bellissimo, tragicomico.  Non si può dire niente di più perché il racconto è brevissimo, se non che è una lettura molto, ma molto carina!

Ho scoperto da poco Pennac, è il suo secondo libro che leggo ed ho già scoperto che è sempre una garanzia. E' un breve racconto che ruota attorno all'ego di questo novello medico che, tra un biglietto da visita e l'altro, pensa anche ai suoi pazienti. Lo stile e l'umorismo di Pennac sono inconfondibile e anche con queste poche pagine riesce a coinvolgere il lettore.