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Lynch. Il ridicolo sublime
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Anno edizione: 2011
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Anno edizione:
4,99 €
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Lynch. Il ridicolo sublime
Nello scorrere nel suo caleidoscopico universo David Lynch ci mostra come l'unità psicologica di una persona si disintegra da un lato in una serie di stereotipi e comportamenti rituali, dall'altro in esplosioni di un Reale crudo e brutale, dotato di energia psichica insopportabilmente intensa e (auto) distruttiva. Le apparizioni di angeli alla fine di Fuoco cammina con me e di Cuore selvaggio, o il sogno del pettirosso alla fine di "Velluto blu", seppure scene tra le più pateticamente ridicole, vanno prese sul serio. Così come le figure malvagie eccessivamente violente quali Frank in "Velluto blu", Eddy in "Strade perdute", e il Barone Harkonnen in "Dune". L'opera cinematografica di Lynch, con il suo estremo onirismo, consente a Slavoj Zizek un ritorno perturbante sui temi prediletti della sua riflessione, in particolare sull'oscenità del reale e il "ridicolo sublime".
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Autore:
Curatore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2011
In commercio dal:
28 aprile 2011
Pagine:
48 p.
EAN:
9788857506555
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Roberto
24 settembre 2019
Zizek e il mondo della psicoanalisi si coniugano perfettamente; ed in questo volumetto confluisce anche la cinematografia. Un'analisi affascinante ed accattivante del mondo onirico e delirante inscenato da Lynch, nei meandri oscuri dell'inconscio e del delirio. Belli i riferimente anche a filn culto come l'Ultima Seduzione, ed in particolare alla alla perturbante interpretazione dell'attrice Linda Fiorentino, che centra il bersaglio nel ruolo di femme fatale priva di scrupoli ed affetti. Le lettura è scorrevolissima e ricca di stimoli, nelli stile di Zizek, consigliatissimo!
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Ugo
07 dicembre 2018
Uno sfoggio parossistico di cultura esternata attraverso pindarici collegamenti (NON sempre del tutto giustificati ma molto spesso affascinanti) su tutto ciò che a Zizek gli passa per la... psiche, una lettura intrigante durante la quale il lettore si compiace e si esalta ogni volta che riesce a cogliere (o anche solo pensare di riuscirsi, l’importante è che l’autosuggestione faccia il suo ‘sporco’ lavoro) montalianamente ‘qualche disturbata Meta-Verità’. Ne consiglio la lettura a chi vuole sperimentare tali sensazioni pur rimanendo conscio della ‘Finzione’ che costituisce il substrato stesso della sua scrittura, tipico della Psicoanalisi già dai tempi di Freud.
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