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I magnifici Sette di John Sturges - DVD
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I magnifici Sette
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Descrizione


Un villaggio messicano è sistematicamente saccheggiato da un bandito. I contadini esasperati si rivolgono ad un pistolero, il quale ingaggia per la difesa cinque mercenari, ciascuno con le proprie caratteristiche e la propria specifica abilità con questa o quell'arma. Il film ha avuto vari seguiti.
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Dettagli

The Magnificent Seven
Stati Uniti
1960
DVD
8010312027239

Informazioni aggiuntive

20th Century Fox Home Entertainment, 2001
The Walt Disney Company Italia
122 min
Italiano (Dolby Digital 5.1);Inglese (Dolby Digital 5.1);Francese (Dolby Digital 5.1)
Italiano; Inglese; Francese; Olandese
2,35:1 Wide Screen
trailers; commenti tecnici; foto; dietro le quinte (making of)
booklet

Valutazioni e recensioni

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Fra
Recensioni: 4/5

Western dove, più che mai, vince la giustizia privata

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Michele Bettini
Recensioni: 1/5

I sette combattono per una causa non loro e vanno molto oltre il consentito, poiché agli immaturi piacciono le sparatorie. Di questo film si è sempre detto tutto il male possibile e che "comunque era un bel film", mettendo chi non era d'accordo, sul fatto compiuto. Io dico che era un pasto abbondante e saporito, ma che subito dopo è arrivata l'indigestione e a seconda dei casi le conseguenze sono state la diarrea, il vomito, il colera, il ricovero. "Certo Sergio Leone era un'altra cosa", "un padre" (snaturato), ovviamente per le menti malate, che sono troppe. I personaggi sono divertenti, ma improbabili, fino all'inverosimile. Yul Brinner, votato alla morte, si salva ed è un'ingiustizia. L'unico di buon senso nel film è proprio il capo dei banditi, Wallach, la cui magnanimità raggiunge l'apoteosi della stupidità. Si spara e si uccide come in una grande parata e alla fine si brinda. Tutti morti, o illesi, e magari se qualche pallottola è entrata dentro il cuore, "si tratta solo di un graffio!". In fin dei conti si tratta solo di un film, abbiamo solo scherzato. Chi esalta questo film e Sergio Leone (in tempi in cui si annullano 7 vittorie al Tour, perché gli esami effettuati accertano il doping) è perché non ha visto altro, non conosce la storia e mai troverebbe il coraggio per recarsi ad una vera sparatoria.

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Davide
Recensioni: 4/5

Non voglio entrare nel merito della discussione accesasi sul tema spaghetti-western. Tralasciando che Leone è per me come un secondo padre, notifico che da questa pellicola viene il primo germe di critica del mito del West ( pur con profondo debito a Kurosawa ) che giungerà poi a compimento nella trilogia del Dollaro. Tornando al film in sè , onore alla colonna sonora e alla bravura di interpreti come Eli Wallach e Steve McQueen, mentre Brynner mi è parso ,seppur bravo, troppo legato al suo cliché di eroe deciso e irriducibile per animare fino in fondo le indecisioni di un personaggio che sarebbe dovuto essere più improntato alla malinconia virile. Sturges ha una regia un po troppo frettolosa ma se la cava molto bene nelle scene di combattimenti, con un ottimo senso dello spazio ( li si che ha imparato dall originale nipponico ). In definitiva, un bel western che coinvolge e merita di essere rivisto.

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Yul Brynner

1920, Vladivostok

Nome d'arte di Julij Borisovic Briner, attore statunitense di origine russa. Di origini zigane, giramondo dai mille lavori (è stato perfino trapezista in un circo a Parigi), nel 1940 arriva negli Stati Uniti al seguito di una compagnia teatrale. Dopo aver esordito sul grande schermo in piccole parti, nel 1951 ottiene un grande successo a Broadway con il musical The King and I. Cinque anni dopo è l'interprete della versione cinematografica di W. Lang (Il re ed io, 1956) con cui vince l'Oscar. Calvo e tuttavia affascinante, interpreta il ruolo di eroe responsabile e onesto in tanti film di successo: I dieci comandamenti (1956) di C.B. DeMille, Karamazov (1958) di R. Brooks, Ancora una volta con sentimento (1959) di S. Donen, I magnifici sette (1960) di J. Sturges, Invito a una sparatoria (1964)...

Eli Wallach

1915, New York

Attore statunitense. Debutta nel teatro all'età di trent'anni, assumendo presto parti di rilievo nell'American Repertory Theatre. Grazie a una recitazione severa ed estremamente espressiva, ottiene un grande successo in La rosa tatuata (1951) di T. Williams e Il rinoceronte (1961) di E. Ionesco. Significative anche le sue apparizioni al cinema, dove si rivela attore-caratterista dalla maschera incisiva e di grande temperamento: Baby Doll (1956) di E. Kazan, I magnifici sette (1960) di J. Sturges, Gli spostati (1961) di J. Huston e Lord Jim (1965) di R. Brooks. Dopo aver fornito la sua migliore interpretazione in Il buono, il brutto, il cattivo (1966) di S. Leone, conferma le sue qualità di interprete in L'oro dei McKenna (1970) di J. Lee Thompson, Il romanzo di un ladro di cavalli (1971) di...

Steve McQueen

1930, Beech Grove, Indiana

Attore statunitense. Passa una giovinezza di stenti e mestieri precari e d'istinto arriva ai corsi del celebre Actor's Studio, dove impara a controllare la sua fisicità irruente ottenendo, dopo gli esordi in teatro, una parte al fianco di P. Newman nel pugilistico Lassù qualcuno mi ama (1956) di R. Wise. Nel 1960 si arruola nel gruppo di pistoleros-mercenari di I magnifici sette di J. Sturges e nel 1963 primeggia da protagonista in La grande fuga, ancora di Sturges, in cui impone definitivamente il suo personaggio tutto azione e maschera da duro. Asciutto e scattante in un'epoca non ancora di fitness ed eroi muscolari, aggiunge una serie di sfumature ai suoi adrenalinici personaggi trovando un giusto equilibrio fra azione pura e recitazione fino a raggiungere uno stile ancora imitato dai divi...

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