L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Quando, nel 1733, il celebre medico George Cheyne definisce la melanconia the English Malady, additandone le cause nel clima freddo e umido, nonché nel cibo troppo pesante e nello stile di vita sedentario prediletti dai suoi connazionali, il dibattito sull'argomento è già in corso in Inghilterra da un paio di secoli e investe simultaneamente i territori della medicina, della filosofia e della teologia. Lo hanno ravvivato, dopo le riflessioni medioevali sull'acedia, i processi per stregoneria del XVI secolo, che hanno visto da un lato gli inquisitori attribuire le varie patologie degli imputati alla possessione diabolica, dall'altro alcuni medici ricondurle invece risolutamente a cause naturali. L'interpretazione laica e scientifica finisce per prevalere, ma il dibattito continua sulle cause della malattia e sulle possibili cure: tramontata l'idea di placare le sofferenze del melanconico con preghiere e scongiuri, la scienza medica oscilla fra la tradizionale terapia che mira all'"evacuazione della bile nera" e il più moderno tentativo di "rinvigorire gli spiriti animali" ("rafforzare le difese", diremmo oggi) contro le insidie del morbo. Nel ricostruire i conflitti scientifici e filosofici che sul terreno di questa discussione proiettano le tensioni e le dinamiche di tutti i principali saperi del tempo, Simonazzi dà uno spazio particolare al trattato di Mandeville sull'ipocondria, caratterizzato dalla proposta rivoluzionaria di una terapia tutta psicologica, da condursi attraverso il linguaggio: un testo di grande interesse, non soltanto per le sue risonanze "pre-psicoanalitiche", finora trascurato tanto dai filosofi quanto dagli studiosi di storia della medicina.
Mariolina Bertini
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore