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Anno edizione: 2023
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Libro finalista del Premio Viareggio-Rèpaci 2023 - SaggisticaDopo essere entrato in quella di Dostoevskij, Nori entra in un'altra vita incredibile , ma questa volta ci rendiamo conto che, nell'avvicinare Anna a noi come siamo diventati, e noi alla Russia come è diventata, ci troviamo di fronte a un'urgenza crudele, a una figura che ci guarda, ci riguarda, e ci tocca più forte dove siamo ancora umane creature.
«Uno sguardo profondo su un sacco di sfaccettature, quello che è il nostro presente, la sua esperienza, la sua sensibilità e la vita di una donna straordinaria.» - Malika Ayane per Maremosso
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Ha ragione Gianni. La Achmatova, più che la ragione del libro, sembra una "scusa" per divagazioni sulla Russia e sui russi (scrittori e popolo). Per buoni tratti "nostalgicamente autobiografico" è in ogni caso scritto bene.
Un po' autobiografia, un po' divagazione, un po' confessione, un po' omaggio alla Russia. L'Achmatova non è che un bel pretesto. Nori è un furbacchione, ma un furbacchione bravo.
Non é solo un libro sulla vita di Anna Achmatova, e la sua intensa e sofferta vita, ma un libro sull'identità russa e sul sentire russo e Paolo Nori intreccia episodi personali con la grande storia. Le note bibliografiche come nel suo precedente Sanguina ancora rimandano ad altre letture, Mi ha stupito che non fossero citate le raccolte poetiche di Anna Achmatova tradotte per Einaudi. Intenso e malinconico. Consigliato!
Recensioni
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