Manhattan beach

Grande libro di una grandissima scrittrice che - con l'eccezione di "Scatola nera", tanto sperimentale quanto illeggibile -non delude mai. Peccato per alcune lungaggini, con descrizioni dettagliate e farraginose sul lavoro dei palombari: una cinquantina di pagine in meno avrebbero senz'altro giovato, rendendo la lettura ancora più scorrevole e appassionante. È vero, ci sono alcuni snodi poco convincenti nella trama e alcune soluzioni narrative sono per lo meno spericolate ma la grande maestria della Egan li fa passare in secondo piano: piccoli difetti, in un'opera di assoluto pregio, ricca di personaggi che entrano nel cuore, facendo emozionare profondamente, con situazioni talvolta toccanti fino alla commozione. Particolarmente riuscita la descrizione, perfida e acuta pur nella sua lievità, dello stretto quanto nascosto legame tra la malavita organizzata e le altissime, insospettabili sfere del sistema bancario, cardine dello spietato capitalismo americano. Un libro che non si dimentica facilmente.

In questo romanzo lo stile della Egan è completamente diverso dal solito tanto che si stenta a pensare che lo abbia scritto proprio lei. Nell'insieme però la storia è interessante e i personaggi sono molto ben caratterizzati oltre al fatto che la ricostruzione storica è accurata ed attendibile. Da leggere

Libro un po' sottotono rispetto alla media a cui ci ha abituato la Egan, ma comunque superiore rispetto alla media dei romanzi americani attuali.