Il mare dove non si tocca

Non il mio preferito di Genovesi. Un romanzo delicato, ironico e a tratti profondo. Lettura scorrevole anche se a tratti l'ho trovato noioso.

Ho acquistato questo libro un po' per caso, attratto dal titolo e dalla bella immagine di copertina. Eppure "Il mare dove non si tocca" si è rivelata per me una delle migliori letture degli ultimi mesi. La storia è semplice senza mai essere banale e la lettura va avanti spedita tra sorrisi e piccole commozioni. Ho trovato questo libro estremamente piacevole e credo che l'autore abbia fatto un ottimo lavoro nel descrivere la vita di un preadolescente conservando intatto lo sguardo del bambino, descrivendo ogni cosa come se si rivelasse nella sua parte magica e ingenua. La lettura de "Il mare dove non si tocca" può apparire in alcune parti un po' leziosa e sentimentale ma Genovesi riesce in un campo dove molti non si spingono neanche: descrivere la gioia e i buoni sentimenti, senza bisogno di drammi e atti dalle tinte forti. La vita può essere anche questo: leggerezza, avventura e desiderio.

Questo è il primo libro che leggo di Fabio Genovesi, che mi è stato molto consigliato dalle amiche blogger, in particolar modo una (sì Lea, parlo di te). Sono contenta di aver seguito il consiglio e l'esperienza si ripeterà. È un libro che non si può divorare, va assaporato lentamente. Racconta la storia di Fabio, di quando era bambino, ma soprattutto parla della sua particolare famiglia. Infatti lui non ha come quasi tutti solo quattro nonni, lui ne ha una decina. A scuola gli dicono che è impossibile questo, che il suo vero nonno è morto e quelli sono solo gli zii, ma è davvero giusto definire un rapporto in base al nome? Molto difficile riassumere la trama perché racconta qualche anno della giovinezza di Fabio, ma non ci sono colpi di scena o cose particolari. Parla di vita vissuta, negli anni '80 in una famiglia non ricca, racconta l'Italia di quando ero bambina anche io e l'ho rivissuta con piacere.