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molto interessante
La ricerca del bello è fondamentale nella vita dell'imperatore Adriano. Si manifesta nell'amore per la classicità, nella buona politica, nella vita amorosa. Questi ultimi tre sono i filoni che si dipanano all'interno dell'unica grande lettera scritta dall'imperatore al nipote adottivo e futuro imperatore Marco Aurelio, I viaggi, la politica e Antinoo, la vita di Adriano dall'infanzia alla morte, e la morte che in fine prende una forma quasi umana e concreta, se ne riesce davvero "a vederne il profilo". Il testo è difficilmente inquadrabile in un solo genere. Romanzo storico, diario, epistolario, un insieme di modalità descrittive che consentono all'io narrante di fare sparire quasi completamente la voce dell'autore, e che aiutano il lettore ad essere "risucchiato" nel vortice dei sentimenti del protagonista. Assolutamente da leggere l'appendice con i taccuini di appunti
Dev'essere letto con attenzione, non proprio leggerissimo, ma contenuto originale e istruttivo
Adriano racconta la sua vita a Marco Aurelio, filosofo e futuro imperatore, svariando tra riflessioni sulla vita, sull'amore, sul piacere, sul potere e sui suoi innumerevoli viaggi. Notevoli gli aforismi sparsi nel testo (i più incisivi a mio giudizio sono: "Ho cercato la libertà più che la potenza, anche se quest'ultima conduceva alla prima.", "Fui un Ulisse senz'altra Itaca che quella interiore"). Traspare il travaglio dell'uomo di stato, di chi ha grandi idee e riesce a metterle in atto solo parzialmente. Coinvolgenti le narrazioni su Antinoo e belle le "immagini" delle terre Orientali. Consigliato !