Mirrors

“Mirrors” è il secondo album dell’influente produttore di South London Mala. Segue la precedente uscita per Brownswood del 2012, “Mala in Cuba”, dove Gilles Peterson ha invitato il produttore ad assorbire la musica e la cultura dell’isola. Ma “Mirrors” è meno “Mala in Cuba” e più la realizzazione di un metodo creativo che scava nelle radici di una cultura, registra musicisti e suoni locali, e usa le registrazioni come materiale e copione per un album unico, originale e innovativo. È il risultato di repentine e ripetute visite e immersioni nella musica del Peru, di studi e scelte attorno a tempi e flussi, di collaborazioni con percussionisti afro-peruviani locali, ballerini di tip tap e soprani Andini, tutto riunito in 14 brani. Mala è stato lì un mese, visitando Lima, Cusco e la Valle Sacra appena fuori la capitale. “Ho potuto avvicinarmi alla musica e ai ritmi della giungla, delle montagne, ai suoni delle Ande e dei nativi, e alla musica Afro-Peruviana” afferma Mala. Anche alcuni ballerini del Colectivo Palenke, maestri della stomping battle-dance e zapateo, hanno dato il loro incredibile contributo percussionistico nel brano ‘Zapateo’. In ‘Sound of the River’, invece, si sente la registrazione su campo di un fiume che scorre nella Valle Sacra degli Incas, su cui si leva imponente la voce della soprano-antropologista Sylvia Falcon. “Mirrors” è un ponte che unisce Croydon e Lima. Crea un legame tra strumentazioni tradizionali fatte di mascelle di asino e zucche essiccate e una serie di trucchi contemporanei contenuti nel laptop di Mala. Come tutti i ponti, “Mirrors” collega passato e presente, dando un’idea precisa di dove Mala è stata e di dove sta andando.