Misopogone o contro la barba

La Collana "Cultura dell'anima" (vòlta a manifestazioni letterarie dirette, non eminentemente psicologiche e tipicamente psichiche) era da progetto editoriale ideograficamente confinato in spaziotemporalità ora ideologicamente definita: ciò allora prospettantesi non è più lo stesso oggi prospettato. L'indecifrabile, ad essa, perché vicino o poiché remoto, è divenuto diverso presente o restato totalmente assente. Rapportarsi recente, coi classici esempi letterari antichi, ne è attualmente relazione, per ultima evenienza e da coordinate storiche sociali non più preminenti, giacché quanto non oltre oggettività ormai entro soggettività di spazi e tempi particolari; 'cultura di un'anima ', occidentale, che determinazione espressiva ancora rappresenta ad intùito inversamente, per riduzione. Una volta la versione-traduzione proposta in stessa Collana, del 'Misopogone' di Filosofo ed Imperatore Giuliano (solo dopo presumibile morte appellato "Apostata", mai detto), ne riavvicinava il pensiero altro, adesso ne mostra per distanza. Di Antiochia colma di ammirazione per la rudezza Sua e 'ripagata' da Lui, togliendosi naturalmente proprio barba la più rude e dando Regime neoellenista non solo non tanto per città, neppure in codesta 'nuova' testualità traspare Resoconto originale incluso, solo analogia civile - culturale; così Reso-conto originario degli effetti, di Regime in Antiochia, a Roma — ove (prima) Giuliano piccolo (non piccolissimo) era stato fante (non infante) e osservatore spietato di debolezze civili e dimenticanze culturali ma non anche seduttore-distruttore — ne dispare senza sparire da testo. Quel che decenni orsono viatico esoterico, quindi stando per iniziatico interrogativo... Di Ira, per destino non diretto e conseguenza fatale greve ed estranea nella Città Eterna; cui fatti successivi di Antiochia mimografico specchio, teatro vivente reale termine burocratico d'ogni altrui facoltà civile (avendo romani disatteso quanto Egli aveva scorto). MAURO PASTORE