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Il mucchio selvaggio (2 DVD)
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Il mucchio selvaggio (2 DVD) di Sam Peckinpah - DVD
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Il mucchio selvaggio (2 DVD)
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Descrizione


Nel Texas del 1913 una banda di fuorilegge tenta una rapina all'ufficio postale ma è attaccata dalla banda di giustizieri capeggiata da un ex forzato. Sfuggita alla strage, la banda scappa in Messico e viene coinvolta nella guerra locale con Pancho Villa.
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Dettagli

DVD
2
Vietato ai minori di 14 anni
7321958705933

Informazioni aggiuntive

Warner Home Video, 2015
Warner Home Video
139 min
Italiano (Dolby Digital 1.0 - mono);Inglese (Dolby Digital 5.1)
Arabo; Bulgaro; Ebraico; Inglese; Inglese per non udenti; Italiano; Italiano per non udenti; Olandese; Rumeno
2,40:1 Wide Screen

Valutazioni e recensioni

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Davide
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Il capolavoro di Peckinpah nasce come continuazione e al contempo risposta agli spaghetti-western di Leone, che per primi avevano introdotto nel più sacro e amato genere del cinema americano violenza cruda e immoralità. Peckinpah va oltre Leone ( lo dico da grande fan del regista romano ) : i suoi eroi si battono per lo sporco denaro , sì, ma nel personaggio di William Holden rimane una traccia di moralità sui generis , un codice d'onore virile e guerresco, che verrà poi accettato da tutti. Il mucchio selvaggio si batte per il denaro, ma alla fine prevalgono 'amicizia virile , il senso dell'onore : anziché andarsene da venduti e abbandonare Angelo, i quattro imbracciano i fucili e si incamminano verso il destino. È una svolta per certi versi consolatoria, gli eroi cadono ma non si vendono ; di una malinconia struggente il finale con il vecchio ( per ironia della sorte, il più debole e l'unico superstite ) che rammenta le risate dei compagni morti.

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ALBERTO
Recensioni: 5/5

tra i migliori western di sempre. un capolavoro di regia e di montaggio, il massacro finale è passato alla storia del cinema

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alfonso de filippo
Recensioni: 5/5

Per la mia generazione è IL western. Memorabile la camminata finale dei quattro.

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Sam Peckinpah

1925, Fresno, California

Propr. David Samuel P., regista statunitense. Dopo un lungo apprendistato televisivo e teatrale, grazie all'interessamento dell'attore B. Keith nel 1961 esordisce dietro la mdp con l'insolito western La morte cavalca a Rio Bravo (1961), storia d'amore di due reietti senza speranza. Avversato dai produttori, il film ottiene un successo insperato ed evidenzia le caratteristiche della successiva produzione di un regista che non si arrende alla legge del profitto e del successo facile e vuole proseguire testardamente per la sua strada: storie cruente in cui la violenza ha un posto di primo piano accanto al disfacimento fisico e morale dei personaggi, eroi solitari e perdenti avvolti in una cornice (quasi sempre western) dal sapore un po' nostalgico e a tratti visionario. L'utilizzo quasi esasperante...

William Holden

1918, O'Fallon, Illinois

Nome d'arte di W. Franklin Beedle jr., attore statunitense. Notato in una produzione teatrale al college, nel 1937 viene messo sotto contratto sia dalla Paramount che dalla Columbia. Dopo qualche ruolo minore, veste i panni del violinista/boxeur in Passione - Il ragazzo d'oro (1939) di R. Mamoulian, impressionando per il suo talento e prendendo in prestito dal titolo originale del film, Golden Boy, il suo soprannome. Tornato dalla guerra con il grado di tenente, interpreta qualche commedia, come Nata ieri (1950) di G. Cukor, fino all'incontro, fondamentale per la sua carriera, con il regista B. Wilder che lo dirige in personaggi indimenticabili: lo sceneggiatore fallito mantenuto dalla diva G. Swanson in Viale del tramonto (1950), l'enigmatico prigioniero del campo di concentramento in Stalag...

Ernest Borgnine

1917, Hemden, Connecticut

Nome d'arte di Ermes Effron Borgnino, attore statunitense. Figlio d'immigrati italiani, trascorre parte dell'infanzia a Milano, studia negli Stati Uniti, si arruola in marina nel 1935 e si congeda dopo dieci anni. Incoraggiato dalla madre a studiare recitazione, comincia dal teatro e si fa conoscere al cinema con il ruolo del sergente sadico in Da qui all'eternità di F. Zinnemann (1953). La parte del sensibile innamorato in Marty, vita di un timido (1955) di Delbert Mann gli fa vincere un Oscar, ma il suo volto caratterizza più spesso personaggi di contorno, malvagi o perdenti. Tra i molti film, interpreta Quella sporca dozzina (1967) di R. Aldrich, con tutti i seguiti, Il mucchio selvaggio (1969) e Convoy - Trincea d'asfalto (1978), entrambi di S. Peckinpah, 1997 - Fuga da New York (1981)...

Robert Ryan

1909, Chicago, Illinois

Attore statunitense. Campione di box al college, dopo una serie di occupazioni provvisorie frequenta a Hollywood il Max Reinhardt Theatrical Workshop. Esordisce (1940) conquistando ruoli di supporto nel cinema d'azione (Giubbe rosse, 1940, di C.B. DeMille) e nel dramma (Tragico Orien­te, 1943, di E. Dmytryk) per la rko, cui alterna una fortunata attività teatrale. Nel dopoguerra la sua asciutta durezza, nel volto scavato e nevrotico, lo rende interprete ideale di personaggi ruvidamente positivi o più spesso ambigui malvagi sul filo della legalità. Il razzista violento di Odio implacabile (1947) di E. Dmytryk gli vale una nomination, mentre i suoi personaggi continuano a esprimere psicologie paranoiche (Atto di violenza, 1948, di F. Zinnemann) o sadiche (Presi nella morsa, 1949, di M. Ophüls)...

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