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Anno edizione: 2014
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Canti messi a servizio dei popoli; canzoni come foto sbiadite, avvicinate a ricordi dell’infanzia; arie di opere liriche ascoltate con la tentazione di far rivivere altri anni, chi non c’è più; riscoprire una sonorità endemica, quasi etnica, poetica che ci rende tutti compositori; una musica figlia del Tempo, della Storia, dei nazionalismi, delle guerre, della criminalità, delle proprie fedi, della Geografia, di Napoli, dell’America, dei ritmi tribali... Insomma: una provocazione per chi sostiene l’“universalità” della Musica che vive al di sopra di chi la crea e di chi la ascolta, di chi la suona o la canta. Forse perché non l’ha provata.
Meno male che i libri di questo scrittore costano poco...Praticamente 7 euro buttati. Un libro superfluo ed inutile...
Letto un libro letti tutti; questo è Erri De Luca.
Recensioni
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Erri De Luca e la scoperta della musica. La musica della scrittura, certo, ma anche la musica che si ascolta, che colma le nostre giornate, la musica che si canta. Questa "musica provata" comincia sui banchi del liceo con il celebre invito omerico alla musa "cantami o diva del pelide Achille", con la Napoli delle canzoni ottocentesche, con Ciccio Formaggio, con le incisioni beethoveniane di Arturo Toscanini, e prosegue dentro i canti di Pete Seeger negli anni Sessanta, Il disertore di Boris Vian, le canzoni scritte o rimaneggiate insieme all'amico Gian Maria Testa, l'armonica di Mauro Corona. Ci sono le bombe di Sarajevo e la memoria dei canti della fatica, quelli legati alla terra, quelli legati al lavoro operaio, c'è la voce di Antonella Ruggiero, e quella di Noa. C'è il Mediterraneo. C'è tutta una vita che prova a intonare la voce.
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