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A 22 anni Nadia, contadina di un villaggio nei dintorni di Algeri, è già madre e vedova di un terrorista. Respinta da tutti, familiari ed amici, una giornalista le offre aiuto e racconta la sua storia. Il marito di Nadia è un membro del GIA, i Gruppi Islamici Armati, che seminano terrore e morte nei villaggi algerini. Più che combattenti x un’ideologia politica e religiosa, gli uomini del GIA sembrano briganti di strada protagonisti di una faida di paese, malavitosi di piccolo calibro con atteggiamenti mafiosi, e amministrano una loro spietata giustizia al di sopra di quella ufficiale. Facendo leva sulla paura della gente si fanno ospitare nelle case, esigono “pizzi” dai benestanti, rubano, rapinano, uccidono in una spirale sempre maggiore di violenza, finché anche la popolazione volta loro le spalle e si arma x combatterli. E’ la guerra civile che da anni imperversa in Algeria, una guerra di tutti contro tutti con tradimenti, vendette, collusioni, omertà, massacri, in una lotta senza quartiere che coinvolge allo stesso modo colpevoli e innocenti. E’ una guerra di poveri, in cui l’illusione di potere e di un modesto benessere economico porta alla morte, propria o altrui. Il fanatismo religioso, il rispetto delle tradizioni, un malinteso senso dell’onore, un’esasperata solidarietà di gruppo riportano alla memoria antiche storie del profondo Sud italiano. Lo stile telegrafico però, freddo e distaccato, simile a quello di un notiziario Ansa, non riesce a coinvolgere il lettore nemmeno nella descrizione degli eventi più drammatici.
Il libro non è una riflessione sul terrorismo algerino e nemmeno lo spunto della stessa, il libro è esattamente quel che dice di essere le memorie di una che era spostata con un terrorista. La storia è raccontata in modo elementare d'altronde la protagonista, non ha altra istruzione se non quella elemntare, anzi, da complimentarsi come la scrittrice abbia lasciato la narrazione pura senza appunto inquinarla con artifici o con riflessino che non avrebbero senso in bocca alla narratrice. Detto questo non è un libro che consiglio particolarmente, può avere un valore istruttivo anche per vedere dove l'essere umano può arrivare ma se la lattura è scorrevole non vedo molti motivi per comprarlo o consigliarlo. Avendolo o trovandolo, si lascia leggere.
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