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recensione di Di Carlo, A., L'Indice 1995, n. 5
Il punto di partenza di questo libro è un articolo di Esther Bick, un testo del 1968 intitolato "L'esperienza della pelle nelle relazioni oggettuali precoci", un testo chiave per analizzare i processi introiettivi nella prima infanzia, i processi cioè di interiorizzazione degli oggetti esterni e il costituirsi di uno spazio mentale, di uno spazio interno originario da cui muove la maturazione emozionale e cognitiva del bambino. Ciccone e Lhopital fanno riferimento a una consolidata tradizione di pensiero psicoanalitico, quello kleiniano e postkleiniano; il tessuto teorico del loro libro nasce infatti dalla riflessione clinica e metapsicologica di Bion e Meltzer, un tessuto largamente integrato con autori di scuola francese come D. Anzieu e P. Aulaginer.
Muovendo dunque dall'interno di questa tradizione di pensiero, Ciccone e Lhopital analizzano la nascita della vita psichica. La vita psichica nasce per l'interiorizzazione di un "contenitore" protettivo che nutre il Sé e si colloca come oggetto buono nel mondo interno. La natura del nutrimento è fondamentale per la nascita del Sé. Il Sé si integra per una presenza vivente, per quello spazio ottimale di cure, di attenzioni, di pensieri, che il bambino piccolo riceve. Il contenitore di cui si parla è la madre, un contenitore che è buono in quanto capace di 'rˆverie' e cioè di quello stato d'animo ricettivo grazie al quale la madre è in grado di ricevere le identificazioni proiettive del bambino, comprenderle, elaborarle e restituirle bonificate. Il contenitore è un luogo confortevole a cui si appartiene, è un oggetto mentale da interiorizzare, un oggetto gravido di pensieri, di significati. Si nasce infatti mentalmente dando nome alle esperienze e liberandole dall'angoscia del non-senso, si nasce per l'insieme dei significati che il contenitore materno sa introdurre nella vita mentale. Quando al non-senso e all'evacuazione dell'angoscia del neonato il contenitore risponde con la ricettività e l'introduzione del senso, l'esperienza caotica originaria è trasformata in pensiero e la mente si apre al processo di simbolizzazione e all'esperienza del mondo. La vita psichica nasce dunque perché qualcuno introduce significati ma nasce, al tempo stesso, perché qualcuno "tiene" il corpo del bambino aiutandolo a costituire una vera e propria "pelle psichica", un limite tra il dentro e il fuori da cui si origina l'esperienza dello spazio interno. La Bick ha descritto la nascita mentale come il costituirsi di una pelle psichica che è il tessuto dl senso che tiene uniti elementi inizialmente sparsi (sensazioni, percezioni, emozioni). Anzieu ha parlato di un oggetto psichico che nasce dall'esperienza corporea dell'essere tenuti e contenuti e ha parlato di un vero e proprio Io-pelle che si origina nelle esperienze tattili e sonore in cui il bambino è immerso, che danno luogo a un involucro somato-psichico (Io-pelle) da cui si germina e di cui è intessuta l'identità futura. L'Io-pelle o pelle psichica si costituisce dunque per l'introiezione di un oggetto esterno che tiene insieme il corpo e la mente e diviene progressivamente interno. Questo oggetto buono interiorizzato sosterrà e nutrirà successivamente, dall'interno, la vita della mente e consentirà la separazione e la crescita. Il bambino e poi l'adulto vi ricorreranno nei momenti di conflitto, di separazione, di solitudine, l'oggetto interno buono renderà tollerabile la frustrazione e il dolore mentale che vi è connesso.
Di fatto, tema di questo libro è, accanto all'idea del nascere, l'idea del crescere, del maturare della vita psichica. La maturazione viene fatta coincidere con l'emergere e l'ampliarsi di uno spazio interiore che si articola, si temporalizza, si intesse della memoria di sé e degli altri, si apre alla vita, all'esperienza e apprende da essa. È un'idea di maturazione connessa alla libertà e al movimento tra spazio interno e spazio esterno, una maturazione in cui prevale, direbbe Meltzer, l'identificazione introiettiva che consente una continua apertura al mondo della vita e ai suoi oggetti. La maturazione viene fatta coincidere con la differenziazione e lo scambio, con il sentimento del limite e il declino dell'onnipotenza e del narcisismo.
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