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Le nebbie di Massaua. La quarta indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana
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Le nebbie di Massaua. La quarta indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana - Giorgio Ballario - copertina
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nebbie di Massaua. La quarta indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana

Descrizione


Luglio 1936: l'Abissinia è ormai conquistata e Mussolini ha proclamato l'impero. In una Massaua crocevia di militari e civili avviati verso il sogno della nuova Africa Orientale Italiana, il maggiore dei carabinieri Aldo Morosini si scopre all'improvviso vulnerabile: ha contratto la malaria ed è ricoverato in ospedale. Cercando di sconfiggere la malattia, l'investigatore deve anche coordinare a distanza le indagini su una misteriosa morte avvenuta in una villa isolata. Un ingegnere minerario che viveva da eremita è stato trovato impiccato: delitto o suicidio? Che cosa nascondono gli oscuri dipinti contrabbandati dalla vittima nello Yemen? E quali segreti custodisce la città di Harar, «isola» musulmana nell'ex impero cristiano del Negus, dove visse a lungo il poeta Arthur Rimbaud? Sia pure indebolito dalla malattia, immobilizzato in ospedale e con l'unico aiuto dei suoi fedeli collaboratori, il maresciallo Eusebio Barbagallo e lo scium-basci Tesfa-ghì, Morosini riuscirà infine a dissipare le «nebbie» che celano i veri motivi della morte dell'ingegnere.
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Dettagli

2018
10 luglio 2018
251 p., Brossura
9788877073921

Valutazioni e recensioni

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Riccardo Alberti
Recensioni: 5/5

Il quarto episodio della serie dedicata alle avventure del maggiore Aldo Morosini nell’AOI vede il protagonista impegnato nella soluzione di un caso anomalo, sia per l’indecifrabilità della figura della vittima e delle circostanze della sua morte, sia per le modalità dell’indagine, che il sagace investigatore, affetto da un violento accesso di malaria, è obbligato a coordinare da un letto dell’ospedale di Massaua. Un ingegnere minerario che viveva come un eremita è stato ritrovato impiccato e gli approfondimenti d’inchiesta disposti da Morosini e condotti dai fidi Barbagallo e Tesfaghì, rivelano come l’uomo fosse in realtà ricchissimo, avesse una doppia identità e temesse la vendetta di misteriosi nemici. Anche in quest’occasione lo scioglimento dell’intricata vicenda costringerà il maggiore ad intraprendere un viaggio che lo condurrà nella città di Harar, dove dovrà fronteggiare pericolosi nemici e assumere decisioni che mal si conciliano col suo ruolo di pubblico ufficiale. Ne «Le nebbie di Massaua» Ballario si allontana ulteriormente dai tradizionali cliché del romanzo poliziesco, per confermare, invece, una predilezione per la commistione di generi, che lo porta a confezionare un plot caratterizzato da una prima parte la quale, pur in assenza di veri sospettati, si richiama agli stilemi del whodunit, e che trascolora poi in una narrazione di matrice più schiettamente avventurosa. Al fine di conferire un alone di maggiore verisimiglianza al suo giallo storico l’autore non si limita ad una convincente ricostruzione ambientale della vita nell’AOI, ma inserisce nella finzione letteraria un paio di personaggi realmente esistiti come Mario Gramsci, fratello del ben più noto Antonio e il capitano di lungo corso Henry De Monfreid. Se il primo, che l’A. vorrebbe come paradigmatico del dramma fratricida dell’Italia novecentesca, appare come un cameo un po’ posticcio, più convincente risulta la figura dell’avventuriero francese, che riecheggia quella dello Yanez salgariano

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Piero
Recensioni: 4/5

Giallo storico interessante, lettura che scorre velocemente, nel mentre che si dipana l'intrigante vicenda di questo romanzo si assaporano le atmosfere dell'Africa Orientale degli anni '30.

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andreino
Recensioni: 5/5

Bel libro...letto rapidamente...trama avvincente....spero di trovare gli altri libri dell'autore....5 stelle...

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Giorgio Ballario

1964, Torino

Giorgio Ballario, nato a Torino nel 1964, è giornalista e lavora a «La Stampa». Ha pubblicato cinque romanzi (Morire è un attimo, Una donna di troppo, Il volo della cicala, Le rose di Axum, Nero Tav e il più recente Fuori dal coro, del 2017) oltre a racconti in svariate antologie giallo-noir. Nel 2010 ha vinto il Premio Archè Anguillara Sabazia con Morire è un attimo, e nel 2013 ha vinto il Premio GialloLatino con il racconto Dos gardenias, pubblicato da Mondadori. Dal 2014 è presidente di Torinoir, collettivo di giallisti torinesi di cui Edizioni del Capricorno ha pubblicato Porta Palazzo in noir (2016), Il Po in noir (2017) e Il destino dell'avvoltoio (2018).

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