Nerolio. Sputerò su mio padre

Sicuramente l'opera miglore di Grimaldi,grande ammiratore di Pasolini,del quale ci mostra il lato laico(e laido)nel periodo precedente alla scomparsa violenta(sullo sfondo si parla anche in modo marginale,del suo "Salò").Sincero e coraggioso.Perdonabile qualche ridicolezza(la musica di Satie prima di ogni rapporto).Ottima la prova di Crivelli.Francamente non capisco il divieto ai 18,visto che non c'è una sola scena di sesso esplicito.

Buona prova di Aurelio Grimaldi. La rivisitazione semipersonale del non facile personaggio di Pier Paolo Pasolini è il risultato di un'ardua dimostrazione di coraggio. La pellicola è stata massacrata dai familiari del grande poeta e dai pasoliniani ma bisogna anche dire che in questa pellicola viene mostrat l'altra faccia di Pasolini, quella più oscura, quella più interiore, non proprio recondita ma sicuramente la più intensa e difficile da raccontare. Grimaldi inoltre è un grande estimatore di Pasolini e ciò viene garantito dall'altro ritratto in "Un mondo d'amore" e dal remake di "Mamma Roma" con "Rosa Funzeca". Bellissima la fotografia di Maurizio Calvesi con uno spietato bianco e nero che colpisce in ogni sequenza e non passa inosservata la scarna ma essenziale musica di Maria Soldatini. Molto bella e poetica la scena di transizione tra due episodi del solitario suonatore di fisarmonica. A mio avviso avrei azzardato un voto più alto se non mi avessero frenato i troppi lemmi di matrice più scurrile che demotica che infarciscono il secondo episodio.