Nessuno pensi male

Ho letto il libro. Diciamo più che altro che l'ho divorato in una notte, perché aprire la prima pagina e arrivare alla fine è stato un tutt'uno. Ottimo lo stile, che si sposa bene con la mia idea di scrittura, accativante e diretta come lo sono anche i personaggi.

Su un grande interrogativo, uno scrittore ha creato un romanzo divertente e ironico. Iniziamo a precisare, lo scrittore è l'avezzanese Gianni Paris. Il romanzo si intitola Nessuno pensi male. Paris è l'autore, poi, di Mare nero: sui risvolti drammatici delle migrazioni. Nessuno pensi male risponde a un semplice e tanto utilizzato interrogativo. O meglio a un paio. I cinesi, in Italia, non muoiono? Avete mai visto un cinese dal vostro medico di famiglia? Ora il compito, quello di sperimentare una specie di risposta ai quesiti è affidato al fuggitivo Graziano Spichesi; questo Spichesi, intanto inizialmente è come se fosse aiutato da un presunto amico a sfuggire da una condanna a morte donatagli dalla camorra. Quando lui stesso, lo Spichesi a un ordine della camorra non aveva voluto dar seguito con riscontro positivo. L'avventura dello Spichesi, comincia quando costui capisce, sempre troppo tardi, che è salvo dalla camorra e però il presunto amico l'aveva venduto alla mafia cinese di stanza in Italia. Siamo nella Marsica, centro d'Italia, nel contempo centro di smistamento dei traffici della mafiopoli della famiglia Chang. Mi fermo qui.

Un mosaico da comporre pagina dopo pagina con un ritmo narrativo che non concede tregua al lettore. I pezzi di un mosaico complesso ed affascinante si incastrano fino a giungere ad un finale indimenticabile.