Nikawa. Diario di bordo di una navigazione attraverso l'America

"Andare a ovest, dove tramonta il sole, era un istinto ovvio". Un coast to coast fluviale, dall'Atlantico al Pacifico (ocean to ocean) di ottomila509 chilometri d'acqua; ma guarda... in più di quarant'anni di affascinazione per questo mitico attraversamento degli Stati Uniti (compreso quello effettuato personalmente di tredicimila chilometri), mai avevo considerato questa alternativa alla Route 66 e similari. Quindi, innanzitutto, una rivelazione; o meglio, la scoperta dell'acqua (calda). Chissà perché si pensa all'America principalmente come metropoli, praterie, deserti, mesa, canyons, montagne rocciose e foreste su cui sfrecciare con pneumatici mordi-asfalto, piuttosto che attraversabili con natanti in balsa e vetroresina con scafo piatto, pescaggio ridotto, timone e scandaglio. Probabilmente la risposta è Ford e Goodyear. Penso che Heath-Moon - che vanta origini dei nativi Osage delle pianure del fiume Ohio -, in qualche modo, abbia sentito anche il richiamo delle acque blu, oltre che quello delle Strade blu*. Lui si trovava lì per conoscere non solo i fiumi d'America ma anche le loro storie, tentando di accettare ciò che quel determinato fiume gli stava insegnando. Di chatwiniana memoria sono le descrizioni di luoghi, flora, fauna e genti riprese da quel punto di vista inedito fatto sia di meraviglie sia di brutture. "Il mare è il vento reso visibile, ma il fiume è la terra che si fa liquida". Non lontanissimo anche dallo stile splendidamente ironico e bonaccione di un altro formidabile viaggiatore fuori dagli schemi quale Bill Bryson, Heath-Moon qui offre, anche se a volte complicata fino al limite del possibile e dell'incolumità fisica, una fortunosa ma affascinante alternativa di viaggio che richiede molto coraggio, spinta all'esplorazione, spirito d'avventura e passione, ma che lascia un gran bel senso di scoperta e libertà. Buon viaggio!