Purple

Nel 1994, con la prematura dipartita di Kurt Cobain, il grunge chiudeva definitivamente i battenti, ma è anche grazie a dischi come questo Purple se l'onda lunga del suono di Seattle ha continuato a farsi sentire anche nei successivi anni. Gli Stone Temple Pilots giungono al secondo album con questo titolo e dimostrano un'accresciuta maturità compositiva che permette loro di smarcarsi dalle sonorità ancora legate all'hard rock dell'esordio (Core, di due anni precedente) per creare atmosfere più personali ed efficaci. Ad esempio, naturalmente, con l'incendiario procedere di Vasoline, uno dei pezzi più celebrati dell'intera discografia della band, oppure con un episodio acustico di rara intensità come Pretty Penny, con la sofisticata, rilassata Big empty o con la dirompente vitalità punk di Unglued; e ancora con l'appassionata Interstate love song, altro punto di riferimento negli anni a venire per gli STP, con quel suo inimitabile riff di chitarra, o con pezzi tosti e quadrati del calibro di Meatplow, Silvergun Superman e Lounge fly.