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Non c'è arte - Péter Esterházy - copertina
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Non c'è arte - Péter Esterházy - copertina

Descrizione


Esterházy resuscita la madre perché racconti la sua amicizia o sarebbe meglio dire flirt con il "dio del pallone" Puskás, sfruttando così l'occasione per fare un ritratto di due eventi fondamentali della storia ungherese: la rivolta anti-sovietica del '56 e la leggendaria nazionale magiara del '54. Due miti, due sconfitte, due rivoluzioni perse. Esterházy ci riporta a un'epoca romantica del calcio, quand'era infarcito di leggenda e morale, quand'era l'unico modo per sognare un avvenire diverso, o semplicemente l'unico sfogo per dimenticare povertà e sofferenza. Unire in un'autobiografia romanzata la figura aristocratica di Lili Esterházy con il mito Ferenc Puskás è un modo per fare un'apologia del calcio, nella sua dimensione estetica e in quella politica. Il calcio come evasione totale dall'asfissia della dittatura, il calcio come vita parallela per fuggire dalla paura. Piccoli aneddoti che raccontano la sopravvivenza, la resistenza del popolo ungherese. "Non c'è arte" è un romanzo dove si passa con semplicità disarmante dal dolore al sorriso, dalla paura della dittatura alla gioia di una partita di pallone.
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Dettagli

2012
26 settembre 2012
204 p., Brossura
9788807018473

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giorgioperez@tiscali.it
Recensioni: 1/5

giorgiop Confesso di essere stato tentato di chiudere il libro dopo le prime 50 pagine. Purtroppo ho resistito. Nonostante Puskas (ricordo l'inopinata sconfitta contro la Germania) e la rivolta del '56 siano indicati come elementi centrali del libro, questi drammatici eventi appaiono sconclusionati ricordi di vita famigliare.

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strummercave
Recensioni: 1/5

Confesso, ho letto soltanto le prime 50 pagine e poi l'ho mollato. Era dal 1996 che non portavo a conclusione un libro iniziato, ma sapevo che sarebbe potuto succedere ancora. Questo romanzo dovrebbe essere autobiografico ed inizia raccontando del rapporto dell'autore/narratore con i propri defunti genitori. Uso il condizionale, perchè le frasi era buttate lì un po' a caso e mi sono dovuto aiutare con le note di copertina. Riassumendo, mi sono sembrate le farneticazioni sconclusionate di un intellettuale.

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Péter Esterházy

1950, Budapest

Péter Esterházy è uno scrittore ungherese. Nel 1974 si laureò in matematica all'università di ELTE; nello stesso anno pubblicò su un giornale la sua prima opera. Nei quattro anni successivi fu ricercatore all'interno dell'università, dopo i quali divenne scrittore professionista. Il suo romanzo più rappresentativo è Harmonia Caelestis (Feltrinelli 2000). Le sue opere sono state pubblicate in più di 20 lingue. Ha vinto premi in Francia, Austria, Germania, Slovenia e Norvegia; nel suo paese, tra i numerosi riconoscimenti conferitigli, si segnala nel 1996 il prestigioso Kossuth Prize. Fonte immagine: sito editore Feltrinelli.

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