I Ain't Got Nothin' but the Blues

Il chitarrista Yuval Amihai ha sempre amato i trii jazz, soprattutto le registrazioni del trio di Keith Jarrett e il primo album del collega chitarrista Pat Metheny, quest'ultimo lo ha ispirato a prendere in mano il suo strumento. Questo è il terzo album di Amihai come leader e primo con i Fresh di Barcellona Etichetta sonora dopo un paio di album autoprodotti tra il 2015 e il 2012. Presenta un trio con il bassista Damien Varaillon e il batterista Gautier Garrigue che si è formato dopo il suo trasferimento da Israele a Parigi 12 anni fa ed è affiancato per tre brani dal trombettista Hermon Mehari e sassofonista tenore Amit Friedman. Oltre alla title track di Duke Ellington-Don George troviamo standard come "Love For Sale" di Cole Porter, "Polka Dots and Moonbeams" di Jimmy Van Heusen-Johnny Burke, "You Are Too Beautiful" di Richard Rodgers-Lorenz Hart e la sua interpretazione del suo "So Tender" dell'idolo Jarrett. Nelle sue composizioni "Old New Song", "Eviator" e "Yuli" il suo modo di suonare abile è più tenero e sentito. Amihai è appassionato di blues, per lui "uno dei legami più profondi tra lo strumento e la musica jazz". La sua chitarra è al centro di tutte le tracce, mentre gli altri strumenti sostengono e nutrono, ad eccezione di “Love for Sale”, “Eviatar” e “Yuli” dove il trio si espande in un quintetto con Mehari e Friedman. Entrambi i corni sono al centro della scena, si alternano, portano insieme la melodia, quindi prendono voli improvvisati. L'intero album può essere considerato musica di sottofondo nel senso migliore del termine, una meravigliosa colonna sonora per accompagnare una cena romantica. La musica non si mette in mostra e si impone all'ascoltatore. Le melodie magistrali, il fraseggio delicato e arioso e il suono caldo sono lirici e senza tempo. La semplicità e la sincerità dominano. Il sincero tono emotivo entra lentamente ma inesorabilmente sotto la pelle dell'ascoltatore.