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Il "Canto di Natale" racconta di un uomo anziano avaro e gretto mentalmente: Scrooge. Il protagonista si sveglia una notte, la notte della vigilia di Natale, nel suo letto ed inizia una serie di incontri: uno con il fantasma del passato che gli riporta alla mente quello che è stato da bambino e le caratteristiche che lo hanno portato ad essere una persona negativa. Poi il secondo incontro con il fantasma del presente che gli mostra quello che è appunto il suo comportamento. E poi l’incontro con il futuro, il più crudele perché gli mostra che non avrà futuro se continuerà la sua vita in maniera distaccata. Inizia una descrizione bellissima dove lui capisce di aver sbagliato per tutta la vita e a riflettere su quello che potrebbe essere.

“L’estate che conobbi il Che" parla di un ragazzo che vive in Brianza e di suo nonno che è falegname e che costruisce per lui delle cose straordinarie. Improvvisamente il nonno si sente male e deve iniziare una lunga riabilitazione, il protagonista scopre che ha un tatuaggio e gli domanda: “nonno ma chi è quel signore che hai tatuato sulla spalla. È Gesù cristo?” Lui dice: “no, è un rivoluzionario che si chiama Che Guevara”, da qui inizia il racconto di chi era Che Guevara. Il libro mi è piaciuto perché racconta la storia di un rivoluzionario e il legame tra un nonno e il nipote, un legame forte e profondo.

Uno dei miei romanzi preferiti è “Le notti bianche” di Dostoevskij. Tratta la storia di un giovane di San Pietroburgo molto solitario che incontra una notte una giovane di nome Nasten'ka. Parlando con questa Nasten'ka il protagonista se ne innamora immediatamente. Ogni notte – per quattro notti- si ritrovano e trascorrono tutta quanta la notte a parlare di sé, fino ad un finale quasi tragico. Nelle notti bianche uno dei temi principali è la solitudine, il protagonista inizia questa storia da solo e la termina da solo. E’ una sorta di educazione sentimentale, racconta di una grande ferita e di un amore totalizzante. Dostoevskij riesce a rendere questo amore sfaccettato, mai banale e molto profondo.

Gli Haiku sono delle poesie giapponesi formate da tre versi: due da cinque sillabe e uno da sette. In questo libro, le quattro stagioni sono i sentimenti, mentre quella in più è la bellezza. Infatti, queste poesie raccontano le piccole cose della vita, i piccoli dettagli su cui normalmente non ci soffermiamo più e io trovo molto bello che una poesia riesca a descrivere quei dettagli della nostra vita che noi non riusciamo più a vedere, le piccole cose, che sono quelle che rendono bella la vita.

Questo libro, da cui è stato tratto un film di Spielberg, è ambientato nel 2054 in un futuro distopico in cui il mondo è dilaniato dalla guerra, dalla carestia, dalla povertà, dall'inquinamento, e dal riscaldamento globale. In questo mondo, la soluzione per sopravvivere è l'evasione tramite Oasis, un videogioco strutturato come una specie di realtà parallela in cui la gente trascorre di fatto metà della propria vita o anche più. In questo libro l’autore ci invita quindi a riflettere su come il mondo non vada lasciato alla deriva: infatti per stare attaccati alla realtà, non bisogna staccarsi troppo dalla realtà!

E’ la storia di Novecento, un bambino che, abbandonato da piccolo, cresce e diventa uomo a bordo di una nave. Novecento non ha mai preso lezioni di musica, eppure suona meravigliosamente il pianoforte, come se la musica gli venisse da dentro e lui fosse nato per suonare. Così, Novecento inizia a suonare nelle serate di gala sulla nave e diventa così famoso anche sulla terraferma che persino l’inventore del jazz vuole conoscerlo. Novecento passerà tutta la sua vita a bordo e anche quando la nave dovrà essere distrutta con la dinamite, lui deciderà di non scendere e di morire lì, nel luogo in cui è cresciuto, ha vissuto e si trovano tutti i suoi ricordi.