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noioso..illeggibile appena iniziato. mollato subito non so se regalarlo alla biblioteca o buttarlo sulla carta
Storia molto interessante, scritta in modo scorrevole e coinvolgente.
Amo moltissimo la scrittura di Isabel Allende, ho letto tutti i suoi scritti, ma "Oltre l'inverno" non mi ha convinta, non ritrovo il suo stile inconfondibile, la sua narrazione fiabesca. L'intento era scrivere un thriller? Porre l'attenzione su temi attuali ed importanti come la violenza domestica, l'immigrazione? Credo sia il suo libro meno riuscito.
È il primo libro che leggo di questa scrittrice, ma avevo visto molte recensioni positive a riguardo e non posso che confermare. I fatti narrati sfiorano il surreale ma la trama regge bene lo stesso e ci porta a conoscere i tre protagonisti, segnati da profonde ferite il cui destino a volte si intreccia con il loro paese di origine. Lo stile di scrittura è molto scorrevole nonostante le vicende drammatiche , il passaggio tra il passato e il presente ben costruito e la storia è scritta in terza persona dal punto di vista dei protagonisti che ti dà modo di identificarti con loro, anche se non mi trasmesso molto quell’empatia che mi aspettavo. Mi ha colpito molto la solidarietà che si viene a creare tra Richard, Lucía ed Evelyn il modo di volersi aiutare e avere una giustizia che non hanno avuto nelle loro vite. La storia oltre ad avere una buona parte autobiografica della scrittrice, poiché parla anche della dittatura in Cile, approfondisce anche temi come la delinquenza, l’alcolismo, la violenza sulle donne, la depressione e l’immigrazione. Nel suo insieme il libro mi è piaciuto ma se avesse avuto quel coinvolgimento in più sarebbe stato perfetto.