L' ordine dell'universo

Agostino di Ippona era romano per famiglia adottiva, madre greca e padre romano, ma lui da altra situazione, infatti era da stirpe italica non romana non greca; stando in Africa era africano ma con destino altro o sempre incerto a riguardo. Il suo nome significava “come un piccolo mese di agosto, senza che mai possa diventarne simile in tutto”. Della sua attività filosofica da giovanissimo resta la cronaca scritta, da lui medesimo, di un dialogo tenutosi sotto egida della madre Monica, lui principale protagonista e con la misteriosa menzione a Pitagora stesso, non solo e non tanto dei Pitagorici cioè. In tale dialogo il Protagonista mostra, attraverso le evidenze dei travagli mondani pur nel potere della ragione umana nel mondo, la necessità naturale della etica naturale, ciò che non è la immancabile virtù nella vita umana cui far immancabile affidamento filosofico, ma la descrizione filosofica della eventualità morale e della fatalità del suo senso del sacro. Diretto dal pensiero greco di Monica senza parteciparne la fine per dover abbandonare ruolo naturale adottivo di madre, il dialogo passa dalla egida di costei alla illuminazione, saluto accademico di sorta, delle dottrine pitagoriche, assegnandone il protagonista referente principale del mondo a lui sconosciuto, dove invece cioè ispirazione sacra e facoltà mondana sono già per destino unite. MAURO PASTORE