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L' ovvio e l'ottuso - Roland Barthes - copertina
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L' ovvio e l'ottuso - Roland Barthes - copertina

Descrizione


Barthes e il mondo figurativo: la pittura, la fotografia, il cinema, la scrittura. Barthes e il teatro: la rappresentazione e i classici greci, la «continuità» Diderot Brecht Ejzenstejn. Dunque la scrittura del visibile. Poi il corpo della musica: l’ascolto, il canto romantico, Schumann, la voce e la lingua. Saggi, scritti, note, dagli anni Sessanta alle ultime carte, redatte poco prima della scomparsa del grande semiologo e scrittore. Saggi critici che documentano anche l’evoluzione del modo di scrivere di Barthes, l’accostarsi a opere e situazioni, il trascriverne il percorso, il senso. Tra senso ovvio, quello che l’autore ha intenzionalmente prestato all’opera, e che è tratto dal piú largo lessico comune dei simboli, e senso ottuso, quello che «accade in eccesso, come un di piú che la mia intelligenza non giunge ad assorbire del tutto e sfugge».
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Dettagli

2001
24 aprile 2001
Libro universitario
X-308 p., Brossura
9788806152871
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Indice

Nota dell'editore all'edizione francese. - I. La scrittura del visibile. - L'immagine. - La rappresentazione. - Letture: il segno. - Letture: il testo. - Letture: il gesto. - Letture: l'arte. - II corpo. - II. Il corpo della musica. - In appendice alla prima parte. - Nota ai testi. - Nota alle illustrazioni.

La recensione di IBS

"Oggi, a livello delle comunicazioni di massa, sembra che il messaggio sia presente in tutte le immagini: come titolo, come didascalia, come articolo di stampa, come dialogo di film, come fumetto. Si vede dunque che non è del tutto giusto parlare di una civiltà dell'immagine: siamo ancora e piú che mai una civiltà della scrittura, perché la scrittura e la parola sono sempre termini pieni della struttura informazionale".
Barthes e il mondo figurativo: la pittura, la fotografia, il cinema, la scrittura. Barthes e il teatro: la rappresentazione e i classici greci, la «continuità» Diderot Brecht Ejzenstejn. Dunque la scrittura del visibile. Poi il corpo della musica: l'ascolto, il canto romantico, Schumann, la voce e la lingua. Saggi, scritti, note, dagli anni Sessanta alle ultime carte, redatte poco prima della scomparsa del grande semiologo e scrittore. Saggi critici che documentano anche l'evoluzione del modo di scrivere di Barthes, l'accostarsi a opere e situazioni, il trascriverne il percorso, il senso. Tra senso ovvio, quello che l'autore ha intenzionalmente prestato all'opera, e che è tratto dal piú largo lessico comune dei simboli, e senso ottuso, quello che «accade in eccesso, come un di piú che la mia intelligenza non giunge ad assorbire del tutto e sfugge».

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Conosci l'autore

Roland Barthes

1915, Cherbourg

Roland Barthes è stato uno dei principali esponenti dello strutturalismo francese del '900. La sua ricerca si colloca al confine tra diverse scienze umane, assumendo una posizione del tutto originale, a metà fra il lavoro di ricerca teorica e quello di scrittura letteraria. Ha insegnato all'École Pratique des Hautes Études e al Collège de France. Tra il 1976 e il 1980 per la cattedra di Semiologia letteraria al Collège de France ha tenuto quattro corsi. Gli ultimi due li ha dedicati al romanzo. Fra le opere dell’ultimo Barthes più legate al contesto di questo ciclo e che possono illuminarne diversi passaggi, c’è "Leçon" ("Lezione", Einaudi 1978), la lezione con la quale Barthes inaugurò la sua cattedra al Collège...

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