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Anno edizione: 2014
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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2022
Anno edizione: 1993
Anno edizione: 2022
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Turgenev descrive l'eterno scontro generazionale tra padri e figli. Egli si riferisce alla situazione della Russia prima del 1861, ma tale scontro connota ogni epoca e con tratti spesso comuni: "Sì, prima c'erano gli hegeliani e adesso i nichilisti" spiega Pavel Petrovic e noi lettori, col senno di poi, possiamo affermare che successivamente sono arrivate tante altre rivolte dei giovani contro chi li ha preceduti. Il protagonista è il giovane Eugenij Bazarov che personifica la figura del "nichilista" ovvero, colui che "non rispetta nulla", "non si sottomette davanti ad autorità alcuna e non accetta nessun principio": insomma, egli "si pone di fronte a ogni cosa con un atteggiamento critico" ed afferma di volere negare ogni cosa per "sgombrare lo spazio" e badare solo ai "fatti concreti". Bazarov è sprezzante, cinico, presuntuoso, di un "orgoglio quasi satanico". A lui si contrappone la figura "all'antica" del nobile Ufficiale della Guardia: Pavel Kirsanov, Ma nel romanzo ci sono altre due figure in antitesi: la studiosa positivista Evdoksija Kuksina e Arina, la madre di Bazarov; la prima, donna emancipata dei nuovi tempi, che ringrazia Dio di essere libera e di non avere figli; la seconda, madre superstiziosa, ma soprattutto dolce e amorevole. Ad un certo punto dell'opera Bazarov dice all'amico Arkadij: "Non hai capito che i princìpi non esistono? Esistono le sensazioni, tutto dipende dalle sensazioni." Ora, tale affermazione, se la rapportiamo con il tempo in cui viviamo, mi appare di grande attualità: il nostro è il tempo del trionfo delle "sensazioni" e del sentimento, a cui ogni principio e la stessa ragione si piegano. In fin dei conti, è mai esistita epoca più sentimentalista e nichilista della nostra? Curiosità: nel romanzo trapelano possibili riferimenti esoterici, come ad esempio le acacie (pagina 165) e la dea del Silenzio (la romana Tacita Muta e l'egizia Mertseger) a pagina 231: che Turgenev fosse iniziato a qualche società segreta?
Nella Russia di metà Ottocento si schiudono tipi umani che delineano, secondo i canoni balzachiani, i nuovi personaggi creati dall'Illuminismo ma anche dal tramonto dei suoi ideali, il progresso e la fiducia nelle scienze naturali e nel sensismo abdicano a favore del relativismo e del nichilismo. La negazione di ogni principio di autorità è sostenuta dal giovane naturalista e futuro medico Bazarov, scapolo, avverso ad ogni forma di languido Romanticismo, ma prigioniero egli stesso delle trame d'amore verso una nobildonna, amante a sua volta della libertà e dell'indipendenza tanto che non cadrà nelle sue mani. Arkadj, il suo giovane amico, laureato, figlio del ricco fattore Nikolaj Petrovic che appartiene a quella generazione che custodisce come una fiamma olimpica antichi principi che lo legano alla casa, all'amore e alla famiglia. Sposerà Katja Sergeevna che gli darà un figlio. Più che un romanzo ben costruito appare da subito un'opera teatrale in cui nello spazio buio del palcoscenico ruotano come fiammelle vibranti tanti tipi umani che simboleggiano caratteri e temperamenti sui quali la futura psicanalisi troverà terreno fertile per le proprie scoperte. Il narratore onnisciente ogni tanto fa capolino,scostando il pesante velluto, con le sue ammonizioni e i suoi giudizi sugli eventi e sui personaggi che sembrano avere vita propria,ma dei quali egli conosce tutti i segreti,"ma non era questoil tremito della timidezza giovanile,non lo aveva invaso il dolce spavento della prima dichiarazione:era la passione che si dibatteva in lui, una passione che forse rassomigliava alla rabbia e che forse era della stessa natura".Le descrizioni si integrano perfettamente nel romanzo senza creare rallentamenti,talvolta la voce narrante indugia sui particolari "intanto i raggi del sole penetravano nel boschetto e, attraversando le fronde, avvolgevano i tronchi dei tremoli con una luce calda che essi si facevano simili ai tronchi dei pini,mentre il loro fogliame era quasi turchino".
«Un nichilista è un uomo che non si inchina dinnanzi a nessuna autorità, che non presta fede a nessun principio, da qualsiasi rispetto tale principio sia circondato.»Ambientato nella Russia zarista del diciannovesimo secolo , il romanzo si incentra sulla figura di Bazarov materialista e antitradizionalista che guarda al proprio tempo in senso critico e rivoluzionario anticipando quello che decenni dopo sarebbe successo nel paese degli Zar.Ma la politica si intreccia con l'amore e la passione altri elementi fondamentali del romanzo .Bazarov è un uomo di sentimenti forti,animato da un senso di umanità.La sua morte è quasi simbolo della condizione di pericolo e di difficoltà che vive chi nel mondo spende la propria pensando più al cuore,agli ideali e alle passioni.
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