L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 1999
Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2011
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Concordo con il commento di rogopag99.Sono stato tentato piu' di una volta di scagliare il libro contro un qualche muro ma,vinto dalla superbia,ho portato a termine la lettura che mi ha non poco provato. 5/5
"Le palme selvagge" è del 1939, appartiene alla stagione dell'ultimo Faulkner. Il grande autore americano ha già alle spalle i suoi libri maggiori, da "L'urlo e il furore" a "Mentre morivo", da "Assalonne Assalonne" a "Luce d'agosto". La sua voce è ormai inconfondibile, e la ritoviamo qui, con una forza e un vigore immitigati. Il linguaggio, in Faulkner è tutto, come sanno i suoi lettori, ed è la piena di uno stile tracimante, labirintico e magmatico, di una potenza imaginifica inusitata, stile che spesso mette a dura prova il lettore ma che lo ricompensa abbondantemente dello sforzo. "Le Palme Selvagge" interpola a capitoli alterni due diverse storie, la prima, che da il titolo al libro, ha come protagonisti due amanti, la seconda, intitolata "Il Vecchio", un evaso che durante l'inondazione del Mississipi salva una donna incinta, aiutandola a partorire. Cosa unisce due storie così tematicamente difformi? il linguaggio, naturalmente, il timbro "biblico", (tipico di Faulkner) da profeta dell'Antico Testamento, epico e predicatorio, la cui funzione è quella di innalzare gli eventi raccontati sul piano di simboli universali. Ma il legame non è solo formale, perché le rispondenze tra i due racconti sono diverse. A questo proposito, risulta completamente bislacco e sviante, il giudizio di Milan Kundera, riportato sul risvolto di copertina dell'edizione Adelphi, secondo cui le due storie non avrebbero tra di loro "neanche una qualunque percettibile affinità di motivi o di temi" (!!!). E' vero esattamente il contrario. Le due storie si riflettono una nell'altra, e non in modo esoterico, ma in maniera evidente, componendo una parabola cristiana sull'espiazione attraverso la comunanza nel dolore e nella colpa. Sorge il dubbio che Kundera abbia letto il libro in modo assai distratto.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore