A Passion Play (Steve Wilson Mix)

Album sottovalutato forse perché successore di due lavori più accessibili e di grande successo Aqualung e Thick as a brick ma ugualmente di spessore e rivalutato, giustamente, dopo anni dalla sua produzione. Qui prende il sopravvento il sax suonato da Ian Anderson rispetto al flauto comunque sempre presente.il remaster di Steven Wilson dona nuova vita ai suoni dell'album. I testi sempre criptici di Ian Anderson qui lo sono ancora di più. È la storia di un certo Ronnie Pilgrim il quale, dopo aver perso la vita in un incidente stradale, visita il Paradiso e l'Inferno per poi rinascere di nuovo.

Difficile,sperimentale,ma lo ritengo uno dei migliori della band.Per alcuni si tratta di una schifezza perché "troppo pretenzioso" e sono magari gli stessi che apprezzano,ad esempio,i lavori dei tostissimi Henry Cow,"canterburiani estremi",molto più ostici ed intricati,rumoristici,avanguardia pura e di difficilissima lettura.Non si deve pensare che voglia criticare gli H.C , coraggiosi,mai scesi a compromessi e per questo interessanti,ma non capisco perché si debbano stroncare dischi come "A passion play" o "Tales of topographic oceans "degli Yes per la voglia di Anderson e di Howe e soci di cercare nuove soluzioni sonore anche a costo di risultare poco digeribili.Consiglio questo titolo a chi ha voglia di ascoltarlo con calma e concentrazione,altrimenti lasciatelo pure perdere.